Scene da “Arancia meccanica” a Randazzo, dove ad impersonare la “banda dei Drughi” protagonisti di furti e violenza gratuita sono stati tre ventenni di Randazzo. I tre, nella tarda serata del 29 marzo, hanno bussato con insistenza alla porta di una insegnante in pensione di 77 anni che, non avendo figli, vive da sola nel centro storico di Randazzo. Appena l’anziana ha aperto la porta, i malviventi, con il volto coperto da passamontagna, le sono piombati addosso con una violenza inaudita. Uno di loro ha afferrato la donna, le ha coperto con una mano la bocca per impedire di gridare e con l’altra le ha puntato alla nuca una pistola, che poi i carabinieri hanno verificato essere un giocattolo. Gli altri due, invece, hanno cominciato a mettere la casa a soqquadro alla ricerca di soldi e preziosi. E in effetti la donna nei cassetti teneva dei gioielli. I malviventi li hanno presi, ma hanno considerato il bottino troppo misero. Hanno cominciato allora a picchiare l’anziana, colpendola con pugni e con il calcio della pistola. Nel tentativo di divincolarsi, la vittima ha strappato il passamontagna dal volto di uno dei malviventi. I criminali, a quel punto, continuando a picchiare la donna, l’hanno spogliata, palpeggiata e minacciata di ritorsioni se non avesse mantenuto il silenzio e rivelato dove nascondeva i soldi. Le hanno anche chiesto di consegnare il bancomat con il codice segreto e le hanno promesso che, se avesse raccontato a qualcuno la brutta esperienza, sarebbero tornati. A questo punto la donna ha consegnato ai tre il denaro che custodiva in casa: più o meno 400 euro. A quel punto i malviventi sono andati via, mentre la donna, in stato di choc, ha impiegato un pò di tempo a cercare aiuto. Col supporto di conoscenti, ha quindi chiamato i carabinieri e ricevuto i soccorsi. La donna è stata trasportata all’ospedale di Bronte, dove i medici hanno riscontrato lesioni guaribili in 10 giorni. L’anziana era lucida ma è stata in grado di fornire solo indicazioni sommarie sugli aggressori. Ma questo è bastato ai carabinieri della Compagnia di Randazzo per sospettare di 3 ragazzi che nella vita fanno i pastori e i braccianti agricoli. Si tratta di giovani incensurati di Randazzo, ma già conosciuti ai carabinieri. Perquisendo le loro abitazioni, i militari hanno trovato la pistola giocattolo, un braccialetto e un paio di orecchini in argento indossati da uno dei tre al momento del fermo che facevano parte della refurtiva. I tre sono finiti sotto torchio, fino a quando hanno confessato. Ora sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto da parte della polizia giudiziaria e richiusi nel carcere di piazza Lanza in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto. Il reato è gravissimo: rapina aggravata e violenza sessuale: Rischiano fino a 20 anni di carcere. L. S. Fonte “La Sicilia” del 08-04-2014
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