«Poche le speranze di salvare la sezione staccata del Tribunale di Bronte. Possibile, invece, mantenere l’Ufficio del Giudice di Pace, ma bisogna che i Comuni, palesemente in crisi economica, riescano a reperire risorse e personale». Lo ha affermato con chiarezza il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, durante un vertice tenuto nella sala della Giunta del Palazzo comunale di Bronte alla presenza dell’assessore Enzo Bonina, dell’avvocato del Comune, Antonella Cordaro, del sindaco di Maletto, Pippo De Luca venuto all’incontro con il suo vice Enzo Sgrò, dell’assessore di Randazzo, Mario Caggegi, e degli avvocati Antonino Uccellatore, Maria Sgroi, Federico Cairone e Salvatore Longo. «Mi sono battuto – spiega Firrarello – e mi batterò ancora per salvare il Tribunale di Bronte minacciato di soppressione dalla rimodulazione della rete giudiziaria, ma ho trovato il Ministero restio a garantire deroga per qualsiasi Tribunale designato di soppressione. Si potrebbe salvare l’Ufficio del giudice di Pace solo se gli enti locali si caricano le spese». I Comuni però adesso vivono una crisi economica e non possono assumere personale. Per Firrarello però il tentativo va fatto. Prima, però, visto che il giudice lo paga il ministero, va chiesto se è necessario dover assumere un cancelliere ed un ufficiale giudiziario, se tutti i Comuni aderiscono e se sarà possibile utilizzare il personale precario dei Comuni. Solo dopo si deciderà la linea da adottare.
L.S. Fonte “La Sicilia” del 22-01-2012