“Ecco perché si può mantenere il Tribunale di Bronte”. Sono le considerazioni del consigliere comunale Graziano Calanna, incaricato dal presidente Salvatore Gullotta a redigere un documento da inviare a Roma, per convincere il Governo nazionale che il Tribunale di Bronte ha tutti i requisiti per ottenere una deroga alla proposta di soppressione. “La legge – afferma Calanna – ha evidenziato criteri oggettivi ed omogenei di cui deve necessariamente tenersi conto al fine di evitare una soppressione totale degli Uffici Giudiziari, ovvero estensione del territorio, il numero degli abitanti, i carichi di lavoro, l’indice delle sopravvenienze, la specificità territoriale del bacino di utenza, anche con riguardo alla situazione infrastrutturale, ed, infine, la presenza di criminalità organizzata. Ebbene, – spiega Calanna – alla luce di ciò, sussistono tutti gli elementi affinché vengano mantenuti gli Uffici Giudiziari a Bronte che raggruppa anche Maletto, Maniace, Randazzo, San Teodoro e Cesarò, tutti paesi montani, lontani da Catania, che insieme fanno circa 45.000 abitanti. Ed ancora, – continua – l’efficienza del Tribunale di Bronte che, grazie ad un personale qualificato ed efficiente, negli ultimi 5 anni, ha definito processi pendenti dai primi anni del 2000, permettendo a numerosi utenti bisognosi, quali interdetti e inabilitati, di ottenere risposte. Infine, purtroppo, – conclude il consigliere – anche l’incremento della criminalità, ultimo dei parametri richiesti per la deroga, trova da noi riscontro”. Calanna adesso metterà insieme queste idee in un unico documento da sottoporre al Consiglio comunale.
Fonte “La Sicilia” del 03-02-2012