«Non rassegniamoci all’esistenza della criminalità piccola o grande che sia. Le istituzioni, ma anche i cittadini onesti che sono la stragrande maggioranza, hanno il dovere di contrastarla per ristabilire un clima sereno. Incontrerò il prefetto per esaminare la situazione di Bronte». Sono le parole del sindaco di Bronte, Pino Firrarello, alla fine dell’analisi del livello di criminalità presente nel territorio della cittadina che amministra. Per il sindaco, negli ultimi mesi troppi furti e rapine hanno condizionato e preoccupato la vita brontese e allora è arrivato il momento di interventiste rivolgendosi al prefetto, Maria Guia Federico. «Nonostante il proficuo lavoro delle forze dell’ordine – dice il primo cittadino – gli arresti e le tante operazioni di controllo del territorio, a Bronte sempre più cittadini mi segnalano furti in appartamenti o casolari di campagna. Pensate che buona parte del territorio agricolo di Bronte ha subito black out elettrici a causa di furti di rame e dei trasformatori elettrici. Dai dati forniti dagli uffici negli ultimi mesi sono addirittura 15 i furti di questo tipo nella rete elettrica pubblica, che provocano anche in danno ambientale perché per portar via un trasformatore i ladri devono riversare del lubrificante inquinante. «Quel che mi preoccupa maggiormente – continua Firrarello – sono le rapine in pieno centro. Come dimenticare la rapina alla gioielleria di piazza Rosario, quando la proprietaria è finita in ospedale per aver reagito». Per Firrarello città e istituzioni devono reagire. «Non sorprende – continua – che un tessuto come quello di Bronte possa interessare alla piccola criminalità come alle organizzazioni più grandi. Potenzialmente tutti siamo a rischio. E allora è giusto rivolgersi al prefetto di Catania, affinché possa verificare la possibilità di organizzare a Bronte una seduta del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica». Firrarello, poi, richiama tutta la cittadina a un più forte impegno nella lotta alla criminalità: «Governo, istituzioni e forze dell’ordine – sostiene – devono fare ogni sforzo per ristabilire un clima di civile convivenza colpendo duramente chi, con gesti criminali, alimenta l’insicurezza tra i cittadini. Ma anche tutti noi abbiamo il compito di contrastare anche culturalmente ogni forma di criminalità. Questo – conclude – è il momento del risveglio delle coscienze, vero antidoto per sconfiggere la rassegnazione e l’indifferenza verso la ogni tipo di delinquenza». Non è la prima volta che il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, chiede al prefetto di intervenire per aumentare la credibilità delle forze che si oppongono a ogni forma di criminalità. Era già avvenuto nell’estate del 2007, quando l’allora prefetto Anna Maria Cancellieri, proprio a Bronte, ha presieduto il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica richiesto dal sindaco, preoccupato per le sparatorie, i furti e lo spaccio di droga che ai tempi avevano inquietato la vita della comunità. Allora fu assicurata una più massiccia presenza delle forze dell’ordine nel territorio di Bronte e negli anni a venire i carabinieri effettuarono diverse operazioni, assicurando alla giustizia i componenti di diversi clan.
Fonte “La Sicilia” del 18-08-2014