I carabinieri delle Compagnie di Randazzo ed Enna sono rimasti buona parte della scorsa notte nascosti fra i cespugli nelle campagne di Bronte, ma alla fine hanno sgominato una banda che aveva rubato ben tre tonnellate di rame. In manette sono finite tre persone di Castel di Judica, noti alle forze dell’ordine e un 28enne incensurato di Maniace. I tre con precedenti penali sono Domenico e Santo Bonsignore, rispettivamente di 24 e 57 anni, più Salvatore Santamaria di 42. L’operazione è scattata quando i carabinieri della Stazione di Maniace hanno notato in piena notte, lungo una strada di campagna, nel territorio di Bronte, un fuoristrada stranamente parcheggiato in mezzo ai campi ed un uomo faticosamente intento ad avvolgere un pesante cavo. Si trattava dell’incensurato di Maniace che ai carabinieri non ha saputo spiegare cosa facesse lì, ne da dove provenissero quei lunghissimi cavi di rame che tentava in tutti i modi di riporre nel baule dell’auto. Dall’Enel, i carabinieri hanno saputo che qualche ora prima, fra Bronte, Maletto e Maniace, si era verificato una interruzione di energia elettrica. Da una ulteriore verifica, è emerso che un grosso cavo elettrico che costeggiava la SS 120, in contrada “Balze soprane” di Bronte, era stato completamente portato via. A questo punto non vi erano più dubbi, ma certamente il 28enne maniacese mai avrebbe potuto fare quel lavoro da solo. E così i carabinieri costituivano una task force con i colleghi di Enna che già indagavano sulla banda e si sono nascosti nei pressi del fuoristrada, in attesa dell’arrivo dei complici. Sono passate delle ore, con la temperatura sotto zero, ma alla fine né è valsa la pena. Ad un tratto sono arrivate altre due jeep, con a bordo gli altri tre complici che appena scesi hanno iniziato ad avvolgere i cavi per riporli sulle vetture. Appena hanno iniziato a lavorare, sono stati arrestati.
Fonte “La Sicilia” del 07-02-2012