Finalmente ci siamo. Il Parco dell’Etna ha acquisito le “Case Caldarera”, di contrada Pirao a Randazzo per ristrutturarle e trasformarle in un punto base per l’escursionismo. Ne dà notizia un comunicato del Parco la cui presidente Marisa Mazzaglia ha concluso un iter iniziato con il presidente Cettino Bellia (che ha avuto l’idea), ed è proseguito con il commissario Ettore Foti che ha completato il progetto e seguìto il finanziamento di 1.073.456,40 euro da parte del Dipartimento dell’Ambiente dell’assessorato Regionale Territorio, cui l’acquisto del caseggiato era subordinato. Adesso che l’iter è concluso il Parco potrà avviare anche la ristrutturazione del caseggiato nel rispetto del progetto finanziato che, imponendo efficaci sistemi di bio-architettura, è stato premiato anche dall’Arpa. “Auspichiamo – ha affermato il presidente Mazzaglia – una concreta sinergia con il Comune di Randazzo per una valorizzazione e promozione unitaria delle Case Caldarera, ma anche della vicina Casermetta di Monte Spagnolo, attualmente chiusa. Si punta a creare un importante polo che possa dare un forte impulso alla fruizione in quella parte del Parco”. Soddisfatto anche il sindaco di Randazzo Michele Mangione: “Si tratta di una struttura di valore strategico per il turismo naturalistico e la fruizione nella nostra zona”. Ma non finisce qui. Lo stesso Ettore Foti, per conto dell’Azienda foreste demaniali di Catania di cui oggi è responsabile, ha acquistato il terreno circostante le case Caldarera che così sarà curato. La struttura delle Case Caldarera, localizzata in una zona di pregio naturalistico e panoramico, è caratterizzata da un vecchio caseggiato a «L», costituito da tre locali rustici, con un palmento che sta a testimoniare la tradizionale vocazione vitivinicola dell’area e uno spiazzo che divide il caseggiato dalla strada.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 16-09-2014