E’ arrivata all’assemblea regionale siciliana la voce del versante nord dell’Etna che si sta battendo affinché non venga chiuso il Punto nascite dell’ospedale Castiglione Prestianni di Bronte. E’ arrivata grazie all’on. Lino Leanza che ha presentato un ordine del giorno affinché non solo non venga chiuso il reparto di Ostetricia e di Ginecologia, ma che anzi venga potenziato. «Il presidio ospedaliero di Bronte – si evidenzia nel documento letto da Leanza a Palazzo dei Normanni – è al servizio di un comprensorio di 50 mila abitanti che, per caratteristiche orografiche, soffre di oggettive difficoltà nei collegamenti. Considerato che il reparto, nonostante la carenza di personale medico e paramedico, ha costantemente offerto standard di assistenza, si impegna l’assessore regionale per la Salute a disporre, nell’ambito delle deroghe alla soppressione dei punti nascita, il mantenimento ed il potenziamento del reparto a Bronte». Poi l’on. Leanza si è rivolto direttamente all’assessore Russo dicendo: «Se dobbiamo chiudere tutte le strutture dove nascono meno di 500 bambini l’anno, bene queste devono essere messe in condizioni di pari opportunità. Non è pensabile che un ospedale a cui abbiamo tolto il primario, due aiuti, l’anestesista e la sala operatoria, possa arrivare a 500 parti l’anno. E’ praticamente impossibile! Dobbiamo trovare le condizioni per garantire a tutte le strutture pari opportunità in partenza». Intanto si allarga sempre il fronte della protesta nell’intero comprensorio di Bronte. Sono sempre di più le associazioni ed i Comuni che intendono far sentire la propria voce contro di decreto che sopprime il servizio nell’ospedale. Per questo il Consiglio delle Donne di Bronte, che aveva già organizzato un sit in oggi davanti l’ospedale, ha deciso di annullare la manifestazione. «E’ più giusto – afferma il presidente Maria Pia Castiglione – organizzare manifestazioni in sinergia con tutte le forze che puntano allo stesso obiettivo».
L.S. Fonte “La Sicilia” del 11-02-2012