“L’Anas dovrà verificare se il progetto di ammodernamento del tratto Randazzo – Fiumefreddo della Ss 120 interessa ancora alla Regione siciliana”. E’ quanto rivela il sindaco di Randazzo, Michele Mangione, dopo una telefonata con l’ing. Ugo Dibennardo dell’Anas. A sentire il sindaco l’incontro dovrebbe essere effettuato a giorni e sarebbe fondamentale per capire se l’Anas procederà nell’ammodernamento dell’arteria. “Ho chiesto di partecipare al vertice – ha affermato il primo cittadino – per ribadire l’importanza dell’opera, anche se l’ing. Dibbennardo mi ha confermato la sua assoluta convinzione sulla necessità di ammodernare la rete viaria dalla costa all’Etna”. La domanda che adesso tutti si pongono è se l’Anas ha terminato la progettazione della nuova arteria. Le ultime telefonate all’Ufficio stampa dell’Anas fanno intendere che l’iter è fermo. Il sindaco, invece, assicura: “Di Bennardo mi ha detto che la progettazione è terminata, ma non siamo entrati nei dettagli. Aspettiamo l’incontro palermitano, così ne sapremo di più”. Certo sembrano ormai lontane le dichiarazioni dei vertici dell’Anas che il 16 aprile del 2013 assicuravano che “in 6 mesi si sarebbe avuto un progetto definitivo”, con l’allora sindaco Ernesto Del Campo che ribadiva la necessità di essere veloci per approfittare della programmazione 2013 dei finanziamenti europei”. Siamo ad ottobre del 2014 e ancora non si sa quasi nulla. E se alla Regione il progetto non dovesse interessare più? Il Comune di Randazzo, che non ha certo un bilancio florido, ha concesso all’Anas ben 525 mila euro affinchè completasse il progetto. Cosa succederà se l’interesse politico sulla strada dovesse scemare? “Inizierò una vibrante protesta – conclude il sindaco Mangione – affinché questi soldi siano resi fruttuosi per la nostra collettività”. Intanto per raggiungere la costa gli automobilisti del versante nord dell’Etna devono affrontare 30 km di Statale con 151 curve o cambi di direzione, 5 passaggi a livello e 6 centri urbani. Esattamente come nel dopoguerra.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 09-10-2014