Adesso il centro storico di Bronte è più grande. Il Consiglio comunale, guidato dal presidente Salvatore Gullotta, ha accettato all’unanimità l’osservazione presentata dal Cru(Consiglio regionale urbanistica) sull’ampliamento del centro storico della Città del pistacchio. Il Consiglio regionale, infatti, nel dichiarare “meritevole di approvazione” il Prg adottato dall’Assemblea consiliare brontese ha presentato alcune prescrizioni. Una di queste riguarda proprio l’ampliamento del centro storico. Secondo il Cru, infatti, la “perimetrazione riportata nel catasto borbonico è di maggiore estensione rispetto la zona A individuata sia nel piano di fabbricazione” della cittadina, sia nell’adottato Prg. Di conseguenza tutta l’area del convento di San Vito, le vie Giulio Cesare, Santi Cavallotti, Nino Bixio (oggi rinominata Libertà) Elettra e Cicerone, l’isolato che comprende la chiesa dedicata a Santa Maria della Catena, l’area prospiciente il Real Collegio Capizzi e quella della chiesa di San Blandano, compreso le vie Prestianni, Trilussa e San Paolo, devono essere comprese all’interno delle zone A che identificano le aree storiche della cittadina. Così dopo l’esposizione tecnica del capo dell’ufficio tecnico ing. Salvatore Caudullo, condivisa in pieno dal consigliere Nunzio Spanò e dall’intera assemblea, il consigliere Andrea Sgrò ha sottolineato come la prescrizione del Cru rivaluti il territorio e dia una forte indicazione di natura turistica. Poi la votazione, con il Consiglio che all’unanimità dei presenti ha votato la delibera che accetta la prescrizione del Cru. Soddisfatto anche il sindaco, Pino Firrarello: “Si è trattato di una osservazione certamente pertinente – ha affermato il sindaco Pino Firrarello – Piazze come quella di San Vito, dalla grande importanza storica, è giusto che ricadano all’interno del centro storico. E vero anche però, che questo avrebbe bisogno di interventi importanti che mi auguro vengano individuati, dopo l’approvazione dello strumento urbanistico, con il piano particolareggiato del centro storico”.
L.S. Fonte “La Sicilia” del 18-12-2014