Quella di ieri è stata una brutta giornata per il parrucchiere di Randazzo Tony Gullotto, sfrattato dalla sua parrucchieria di via Umberto che già da più di un anno è stata venduta da una banca, cui l’artigiano non è riuscito a saldare un prestito. Ieri mattina alle 8, in netto anticipo rispetto all’ora prevista, gli ufficiali ed il custode giudiziario sono entrati nel negozio e ne hanno preso possesso, cambiando le serrature. Inutili sono state le proteste di Gullotto, come al momento inutile è stato il ricorso giudiziario presentato dal parrucchiere: il giudice infatti non ha sospeso l’esecuzione, ha soltanto programmato un’udienza il 12 febbraio prossimo dove Gullotto ribadirà che «il negozio non poteva essere venduto perché i servizi come acqua, luce e gas sono collegati con la sua legittima abitazione che si trova al primo piano, proprio sopra il negozio». Lo sfratto è durato pochissimo, non ci sono state le vibrate proteste di 15 giorni fa. «Sono arrivati presto ed hanno tentato di forzare la serratura del negozio – ci dice Gullotto molto amareggiato – io avevo una bombola del gas con me ed allora si sono momentaneamente allontanati. I carabinieri hanno chiesto di parlarmi. In quel momento sono entrati gli ufficiali giudiziari, hanno preso possesso del negozio. Sono stato allontanato e non ho potuto neanche assistere alla redazione dell’inventario».
g. g. Fonte “La Sicilia” del 01-02-2015