La furia del Simeto, ingrossato dalla pioggia incessante caduta abbondantemente nelle ultime ore, procura lavoro straordinario ai vigili del fuoco. Infatti, oltre a saltare gli argini e allagare frutteti e campagne, in contrada Barbaro, a Bronte, la furia delle acque ha lasciato un povero cane (nella foto) in mezzo alla corrente, salvato solo dalla cuccia in mattoni sulla quale è salito e dove ha resistito per ore. Erano da poco passate le 14, quando un gruppo di fuoristradisti del Club Bronte No limits, durante una escursione, hanno visto il cane appoggiato sulla cuccia nel bel mezzo della corrente, impaurito e legato. Immediatamente hanno avvisato i vigili del fuoco, che hanno inviato sul posto una squadra di Maletto e una di Adrano. Purtroppo, la forte corrente e la melma presente hanno impedito ai vigili di poter arrivare al fiume, e dopo diversi tentativi hanno deciso di provvedere con una squadra di vigili del fuoco del nucleo Saf (Speleo-alpino-fluviale) giunta da Catania. Gli specialisti, grazie alle loro particolari mute e con l’ausilio di lunghe corde, attrezzati anche con giubotti salvagente, sono entrati in acqua e in poco tempo hanno raggiunto il povero animale. Il cane, infreddolito e impaurito, ha capito subito che quelle persone erano lì per portarlo in salvo, e lentamente, si è fatto slegare e poi portare a riva, dove ad attenderlo c’era del cibo e il suo padrone. L’animale era finalmente in salvo dopo ore al freddo e in mezzo all’acqua salvo grazie all’intervento di persone che si addestrano in continuazione per degli interventi che sembrano banali, ma che in realtà sono molto difficili e pericolosi. Non è la prima volta che il personale Saf dei vigili del fuoco effettua questo tipo di recuperi, qualche anno fa, a poca distanza da luogo dell’intervento di ieri, una persona è rimasta bloccata, ed anche allora è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Da quanto riferito dai proprietari di alcuni terreni, sembra che il fiume si ingrossi quando viene aperta la diga Ancipa, che scarica milioni di metri cubi di acqua. Una volta venivano avvisati diversi enti, ma ora non non più.
Luigi Saitta Fonte “La Sicilia” del 23-02-2015