Quante volte capita di chiamare il 118 e attendere l’arrivo dell’ambulanza, fremendo e con l’ansia che assale e fa sembrare ogni minuto un secolo. Con lo sguardo rivolto alla strada e il cuore in gola, ogni ritardo fa aumentare ancor di più lo sconforto. Poi all’arrivo magari si rimprovera chi è arrivato: «Ma quanto ci vuole». Eppure chi è dall’altro lato ha appena portato a termine un altro soccorso, oppure ha trovato chi, per sostare, non ha esitato a bloccare l’ambulanza, sbarrandogli il passo e non tenendo conto delle esigenze dei malati in prima istanza e degli operatori poi. Come testimonia questa foto, scattata ieri mattina a Bronte, davanti alla postazione del 118, con l’ambulanza accerchiata da auto in sosta selvaggia. A uno degli automobilisti indisciplinati è stato chiesto se fosse giusto lasciare lì l’auto: «Ma tanto io sono qua sopra – ha risposto – e se suonano arrivo in due minuti». Due minuti… una banalità, vero, eppure a volte due minuti in meno possono salvare una vita, due in più perderla.
Luigi Saitta Fonte “La Sicilia” del 27-02-2015