Frane e smottamenti che aprono minacciose crepe sull’asfalto delle strade, oppure riversano sulle carreggiate metri e metri cubi di terra, fino a rischiare di interrompere il transito. E’ una storia che si ripete ogni anno e soprattutto in questi ultimi scampoli di un inverno fra i più freddi e soprattutto piovosi degli ultimi anni. Tanta la pioggia negli ultimi mesi e le frane sono soltanto una naturale conseguenza. Tutte le strade dell’Etna e dei Nebrodi, in questo periodo, infatti, sono vere e proprie sorvegliate speciali. La Ss 116 Randazzo – Capo d’Orlando ha già messo in allarme la Protezione civile delle provincie di Catania e Messina. Un movimento franoso sorto sotto la strada statale, fra i chilometri 2 e 3, rischia di far scivolare verso il fiume Alcantara un grosso ed inzuppato fazzoletto di terra. Parte della carreggiata della Ss 116 è già stata transennata e venerdì mattina al Comune di Randazzo si svolgerà un vertice prefettizio. Se si dovesse interrompere il transito della statale, la piccola Santa Domenica Vittoria per raggiungere Randazzo al posto dei 7 chilometri di strada che si coprono in 11 minuti, dovrà percorrerne 43 in 58 minuti, passando da Roccella Valdemone e Moio Alcantara. E’ già accaduto nel 1996 i cui ricordi in questi giorni riaffiorano in maniera allarmante. Forse meno preoccupanti, ma altrettanto insistenti, le frane che stanno interessando la Ss 284 e la Ss 120. Sulla Ss 284 siamo alle solite, all’altezza dell’abitato di Maletto l’asfalto posto circa un anno fa si è ormai abbassato di circa 10 centimetri a causa di una frana secolare. L’Anas conta più interventi di riassetto dell’asfalto in questo tratto che nel resto dell’intera arteria stradale, è ormai tutta sbriciolata. Eppure non c’è verso: passato qualche mese, ritornano gli avvallamenti e l’asfalto sprofonda, con grave rischio per gli automobilisti. Certo, l’enorme crepa è abbondantemente segnalata, ma senza lavori di consolidamento e drenaggio delle acque ogni intervento è solo tampone. Chi invece, nei giorni scorsi ha percorso il tratto Randazzo – Bronte della Ss 120 si è accorto come buona parte della terra rigonfia di acqua sia scivolata sulla carreggiata. In verità qui l’intervento di sgombero è stato tempestivo, ma è questione di tempo. Se piove ancora nuova terra invaderà ancora la carreggiata. E siamo solo all’inizio di una primavera che si preannuncia terribile. E sempre così: più piove, maggiore è il rischio frane. Urge un piano speciale. Abbiamo chiesto all’Anas come intende fronteggiare il fenomeno. Nei prossimi giorni, forse, ne sapremo di più.
L.S. Fonte “La Sicilia” del 17-03-2015
IL TUFO PERMEABILE FAVORISCE I MOVIMENTI FRANOSI
Sul permeabile tufo dell’Etna è praticamente impossibile che dopo una stagione particolarmente piovosa non si formino delle frane. La terra scivola quando si inzuppa di acqua, come accade nei terreni arenari. E da Randazzo in poi, verso il bivio Cerda, la SS 120 è tutta appoggiata su terra arenaria. Per questo le frane sono frequenti come sulla Ss 116, Randazzo capo d’Orlando. Solida dovrebbe essere invece, la Ss 284 Randazzo Bronte. Ma a Maletto c’è un tratto tutto su terra arenaria. E lì, da secoli anche se per piccoli movimenti il terreno scivola a valle.