Ci sono voluti undici anni di lettere, approvazioni e solleciti alla Regione siciliana e al ministero competente, ma alla fine il sogno sta per realizzarsi. Il Comune di Bronte, attraverso l’Urega di Catania, ha pubblicato la gara d’appalto per il “restauro, la ristrutturazione ed il riuso del Castello Nelson”, o meglio delle ultime parti non ancora restaurate. L’importo della gara d’appalto è di un milione e 724mila euro. Con questi soldi ottenuti dal Dipartimento delle Infrastrutture della Regione siciliana si dovrà prima di ogni cosa ristrutturare il tetto le cui capriate cominciano a traballare, ma soprattutto verrà restaurata la parte dell’edificio che oggi ospita gli uffici e verrà completamente rifatto il pavimento in pietra del cortile di ingresso, quello centrale dominato dalla croce celtica. Ma non solo. Fra i tanti interventi che prevede il progetto c’è anche l’ampliamento dell’illuminazione. Con questo intervento si può dire che l’intero Castello Nelson è restaurato. Già nei mesi scorsi il sindaco Firrarello era riuscito ad ottenere finanziamenti per ristrutturare quelle che un tempo erano le vecchie cucine e dare decoro al parco che ospita le opere del simposio delle pietra lavica. Adesso finalmente il cortile centrale dove spicca la croce celtica avrà una pavimentazione degna della sua importanza. Per le imprese che vorranno partecipare termine ultime per presentare la documentazione è il 20 aprile prossimo con il sindaco Firrarello che si augura che non si verifichino intoppi. «Spero proprio di no. – afferma il primo cittadino – Questo progetto ha già subito tanti ritardi, viaggiando fra le stanze ed i corridoi della Regione e del Ministero. Sono passati 11 anni da quando l’ex sindaco, Salvatore Leanza, partecipò al bando che la Regione aveva pubblicato con i fondi europei. Da allora si susseguirono pareri e ricorsi fino allungano un iter burocratico che seguo da quando sono stato eletto sindaco. «Oggi festeggiamo – continua -, ma quanta fatica, solo per rivendicare i propri diritti ai Ministeri. La verità è che il sistema burocratico è incancrenito al punto da rendere tutto impossibile. E se vogliamo crescere ed utilizzare a fondo i finanziamenti europei qualcosa deve cambiare». Fonte “La Sicilia” del 25-03-2015