Una missiva particolarmente motivata sui tanti motivi perché la sezione del Tribunale di Bronte non deve essere soppressa come attualmente previsto. Ad inviarla è stato il presidente del Consiglio comunale di Bronte, Salvatore Gullotta, al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio superiore della magistratura e al presidente del Consiglio dei ministri, ai presidenti di Camera, Senato e Commissione Giustizia dei due rami del Parlamento, e infine anche al ministro della Giustizia. Gullotta, infatti, aveva chiesto al consigliere comunale Graziano Calanna, che è un avvocato, di verificare e individuare tutti i motivi che rendevano necessario dover derogare al decreto legislativo che, riorganizzando gli uffici giudiziari al fine di realizzare risparmi di spesa, di fatto farà chiudere il Tribunale di Bronte. “Il Tribunale di Bronte – scrive Gullotta nella lettera – è al servizio di un territorio montano di circa 45 mila abitanti mal collegato con l’area metropolitana soprattutto durante l’inverno; inoltre ha un enorme carico di lavoro, è distante dal Tribunale di Catania più di 50 km e si registra un preoccupante incremento della presenza della criminalità organizzata e di quella comune”. “Tutte ragioni – aggiunge il consigliere Calanna – che permetterebbero al Governo di concedere la deroga e non chiudere il nostro Tribunale. Spero – conclude Calanna – che questa lettera venga sostenuta in tutte le sedi”.
L.S. fonte “La Sicilia” del 10-03-2012