Il presidente del Consiglio comunale di Randazzo, Nino Grillo, dopo che l’assemblea consiliare, a maggioranza (9 contro 2), ha votato la revoca della delibera che lo ha eletto presidente, è rimasto al suo posto, e i consiglieri di opposizione per protesta hanno abbandonato l’aula. Le opposizioni, infatti, si aspettavano che, dopo la votazione, a presiedere le operazioni del Consiglio fosse il vice presidente Sebastiano Mollica e che in futuro si procedesse a nuova elezione del presidente. Grillo, invece, ha continuato a guidare l’assemblea come se nulla fosse accaduto. Questo perché gli uffici del Comune, con la segretaria Carmela Vitetta in testa, hanno ribadito con decisione come la delibera di revoca votata dai consiglieri abbia “certi aspetti di illegittimità” e che il pronunciamento del Consiglio in pratica non produca effetti amministrativi, ma solo politici. Di conseguenza Grillo non avrebbe l’obbligo di lasciare la carica, semmai sarebbe sua facoltà valutare l'”opportunità” di rimanere o meno. “Io sono rimasto al mio posto – dice Grillo – perché la delibera ancora non è esecutiva. Bisogna attendere che venga pubblicata. Anch’io ovviamente contesto la legittimità della delibera di revoca della mia elezione a presidente, ma mi riservo la possibilità di decidere sul da farsi, anche in merito a un possibile ricorso al Tar”. Le opposizioni, ovviamente, hanno contestato la decisione di Grillo di rimanere al suo posto, ribadendo il concetto che “legittima o meno”, la delibera di revoca ha efficacia e solo un organo terzo, come il Tar, può annullarla”. “La stessa segretaria – afferma il consigliere Carmelo Giarrizzo – sostiene che il Consiglio sia sovrano e che può auto determinarsi. Noi non abbiamo votato la sfiducia al presidente, ma abbiamo revocato la delibera della sua nomina di presidente perché riteniamo che non sia stato super partes. Vedremo come comportarci in futuro, valuteremo con responsabilità per il bene del paese. A Grillo chiedo di auto sospendersi in autotutela. Riporterebbe serenità nell’intero Consiglio”. Vedremo gli sviluppi della vicenda, anche se il clima politico, a Randazzo, si mantiene caldo.
G.G. Fonte “La Sicilia” del 19-04-2015