Il ponte “di nessuno” sul torrente Saracena, al confine fra Bronte e Randazzo, ha trovato il suo proprietario. E’ l’Azienda regionale foreste demaniali che, a seguito di approfondite ricerche presso l’archivio di Giarre dell’Ispettorato ripartimentale delle Foreste, ha trovato le carte che dimostrano come sia stata proprio lei a costruire il ponte. Così il dirigente provinciale dell’Azienda foreste demaniali di Catania, dott. Mario Bonanno, ha inviato una lettera al Prefetto, al presidente della Provincia, ai Comuni interessati, alla Regione siciliana, al Genio civile ed alle Forze dell’Ordine, annunciando che si farà carico di chiudere al transito il ponte. “Dopo laboriose, ma fruttuose ricerche storiche, – si legge nella missiva – effettuate insieme con l’Ispettorato ripartimentale delle Foreste presso l’archivio di Giarre, si è accertato che il ponte è stato costruito nel 1970 dall’Amministrazione forestale, nell’ambito di interventi di riqualificazione della viabilità. Pertanto, accertata la proprietà e la responsabilità giuridica del manufatto, in autotutela interdiremo il transito sul ponte, nelle more di più approfonditi accertamenti tecnici e della manutenzione strutturale”. Questo ponte è balzato agli onori della cronaca perché, mostrando segni di cedimento, era necessario individuare chi aveva l’onere dell’interdizione al transito e della ristrutturazione. Chiamati tutti gli enti, compreso fra gli altri Provincia e Consorzio di Bonifica, nessuno aveva notizie certe. In verità nei giorni scorsi il Comune di Bronte è giunto alle stesse conclusioni dall’Azienda forestale, grazie ad una ricerca effettuata dall’esperto del sindaco, Francesco Spitaleri. “Dalle testimonianze raccolte – afferma il sindaco Pino Firrarello – i lavori del ponte sarebbero iniziati nel 1968 per finire 2 anni dopo, grazie ad un finanziamento da parte del Dipartimento foreste di Palermo, quando il capo azienda era il dott. Giovanni Saletti. Pensate – conclude Firrarello – che siamo riusciti ad individuare anche la ditta ed i direttori che hanno eseguito i lavori”. Svelato il mistero che per settimane ha interrogato buona parte degli enti catanesi, adesso però bisogna passare ai fatti e consolidare il ponte. “Chiederò – conclude il dott. Bonanno – un finanziamento per progettare ed effettuare i lavori”.
L’addetto stampa Gaetano Guidotto