Le Amministrative di quest’anno a Maniace sono certamente diverse rispetto alle edizioni precedenti. Diversi i candidati a sindaco, tanti i giovani nelle liste per il Consiglio comunale e soprattutto tante donne impegnate in prima persona. Certo, tanto ha fatto la legge che ha imposto le quote rosa, ma a Maniace le donne sembrano essersi scrollate di dosso la sudditanza atavica e in 19 si battono per essere elette nell’assemblea cittadina. La leadership rosa spetta alla lista “Maniace in Movimento”, con 8 donne candidate, seguite dalla lista “Liberamente Maniace”, con 6 e dalla lista “Maniace – Uniti per cambiare” con 5. Diversi rispetto al passato anche i temi della campagna elettorale. Maniace non è più la comunità di estrema periferia di qualche decennio fa e oggi punta allo sviluppo economico e sociale guardando alle proprie risorse. Di uguale, rispetto a prima semmai troviamo il furore dialettico utilizzato dai candidati nei comizi. Già, perché i candidati a Maniace non vanno in tivù, come accade ormai quasi ovunque, preferiscono ancora incontrare la gente nei tradizionali comizi. Pensate che ci sono candidati che già ne hanno fatti 6 e in programma ne hanno almeno altri 3. E attenzione: ogni comizio non attira meno di 800 persone. “Se ne fanno tanti – dicono in piazza – perché i candidati si spostano contrada dopo contrada. Nessuna di queste può essere trascurata”. La gente però capisce che il momento è cruciale e non è possibile sbagliare. Per questo mons. Nunzio Galati, parroco della chiesa di San Sebastiano e guida spirituale per l’intera comunità, durante l’omelia della festa di San Sebastiano, che pochi in paese si perdono, ha elencato quali sono i 10 argomenti su cui qualsiasi futura amministrazione deve puntare. “La comunità è più matura rispetto a qualche anno fa – ha assicurato ieri in parrocchia, dopo aver battezzato ben 12 bambini, segno che demograficamente Maniace continua a crescere – finalmente ci sono programmi scritti e organici. Per me gli obiettivi da raggiungere sono: 1) un nuovo sbocco stradale che faccia di Maniace un punto di transito tra Jonio e Tirreno; 2) rendere l’acqua potabile. Perché oggi non lo è; 3) far si che il Parco dei Nebrodi sia volano di sviluppo; 4) mettere a frutto i terreni incolti con le risorse regionali sulla biodiversità; 5) trarre vantaggio turistico dal vicino Castello Nelson; 6) realizzare un centro urbano, ovvero il salotto della comunità; 7) combattere il vandalismo; 8) prevedere un programma di educazione alla legalità; 9) realizzare convegni. A Maniace non se ne fanno mai; 10) non fare accordi sotterranei pur di vincere le elezioni”. E che bisogna realizzare un centro urbano più accogliente è anche convinto il prof. Vincenzo Costanzo che dell’istituto Alberghiero di Maniace è il responsabile: “Le nostre origini sono contadine – dice – di conseguenza valorizzare la nostra agricoltura biologica è indispensabile. In verità in questi anni di conquiste ne abbiamo ottenute tante, ma se Maniace avesse un centro arredato favorirebbe la socializzazione. Poi bisognerebbe realizzare la strada per Longi che porterà maggiore turismo e continuare a puntare sulla formazione scolastica”. E chiaro che Maniace, porta naturale del Parco dei Nebrodi debba puntare sul turismo e in proposito Giuseppe Sanfilippo che è il presidente della Pro Loco dice: “Qui mancano le strutture ricettive, è la prima cosa che notano i turisti che ci vengono a trovare. Se dovesse arrivare un pullman con 60 persone non sapremmo dove farli alloggiare. Ci consoliamo con i nostri prodotti tipici che rappresentano sempre l’eccellenza”. Chi meglio di un medico di base, che conosce e incontra un terzo dei residenti, può dire cosa serve a Maniace: “Vivo a Maniace da 30 anni – dice Mario Schilirò, dirigente medico dell’Asp 3 e medico di base – cioè da quando qui non c’erano né strade, né fognature. Oggi la comunità ha la sua dignità e uno dei più efficienti depuratori della Sicilia. Le criticità ci sono come in tutti i posti. Manca occupazione e bisognerebbe investire di più sui giovani. Certo l’Alberghiero ci ha fatto fare un salto di qualità, ma bisogna ancora puntare sull’istruzione e ampliare l’offerta formativa per allargare i propri orizzonti e magari combattere qualche retaggio culturale che ancora resiste”. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 25-06-2015
CORSA A TRE
Solo una settimana e sapremo chi sarà il prossimo sindaco di Maniace, il paese sito tra l’Etna e i Nebrodi che si prepara all’appuntamento elettorale con i tre sfidanti alla carica di sindaco, pronti per il rush finale. a sfidarsi saranno: Antonino Cantali, 42 anni, impiegato, attuale vice sindaco dell’Amministrazione di Salvatore Pinzone. Da 15 anni in politica, dal 2000 al 2005 come consigliere comunale, e poi dal 2005, con l’elezione di Pinzone, 5 anni da assessore e gli ultimi 5 con la delega di vice sindaco. A sostenerlo sarà la lista “Maniace – Uniti per Cambiare”. In corsa anche Salvatore Bevacqua, 65 anni pensionato, anche lui con trascorsi politici, prima come presidente del Comitato cittadino che portò Maniace a diventare Comune autonomo, e poi dal 2000 al 2005 come presidente del Consiglio Comunale. A sostenerlo, la lista “Maniace in Movimento”. Il terzo candidato, invece, è Salvatore Galati Muccilla, 53 anni, operaio forestale stagionale, da 20 sempre presente in Consiglio comunale, ma solo i primi 5 anni con la maggioranza. A sostenerlo sarà la lista “Liberamente Maniace”. Luigi Saitta Fonte “La Sicilia” del 25-05-2015