Una disgrazia, una drammatica fatalità è costata la vita ad un uomo. L’ufficialità non c’è ancora, ma è ormai certo che si tratti di Antonino Grillo, uno stimato brigadiere dei carabinieri in pensione che da anni si dedicava completamente alla sua famiglia, dilettandosi nelle sue terre dove coltivava di tutto e quasi tutto regalava ai suoi tanti amici. Le brutta giornata di ieri, drammatica e convulsa, è iniziata alle 6.30 del mattino, quando un contadino, che si trovava in campagna, nei pressi di contrada Imbischi, ha visto un’auto in fiamme lungo una stradella rurale che si innesta dalla provinciale per Moio Alcantara. Subito ha chiamato carabinieri e vigili del Fuoco di Randazzo che in un battibaleno sono arrivati sul posto e hanno cominciato a spegnere il rogo. Il capo distaccamento dei pompieri, Franco Salanitri, non nasconde le difficoltà iniziali nell’intervento, perché l’auto era completamente avvolta dalle fiamme. Si capiva soltanto che era una Golf e che ormai era totalmente distrutta. Appena l’acqua della pompe ha iniziato a domare le fiamme e si è diradato il fumo, dall’abitacolo è emerso il corpo carbonizzato di un uomo al posto di guida. A questo punto i carabinieri della Compagnia di Randazzo hanno circoscritto l’area ed iniziato gli accertamenti. Hanno notato sulla strada percorsa dall’auto un rigagnolo di carburante diesel. Una striscia che si allargava sulla curve come se l’auto perdesse costantemente carburante. A qualche metro dalla vettura i vetri dell’abitacolo in frantumi, come se fossero esplosi appena prima che il mezzo si fermasse. Dentro l’abitacolo il corpo irriconoscibile del conducente, che indossava la cintura di sicurezza durante la guida, un secchio in metallo sul sedile davanti e dietro una motosega a benzina. Particolare importante: i carabinieri nel baule hanno trovato una tanica di plastica completamente sciolta e soprattutto per terra qualche chilometro prima un pacchetto di sigarette accartocciato. La reale dinamica di quanto accaduto è ancora al vaglio degli investigatori, ma che tutto questo (la perdita del carburante, la possibile presenza di benzina per la motosega nel baule e forse l’accensione di una sigaretta) si sia trasformato in un drammatico cocktail di morte, non è impossibile. Certo è che le vecchie targhe di plastica dell’auto sono andate distrutte ed i carabinieri, nonostante i tanti indizi non possono ancora dire con certezza che il corpo carbonizzato sia del signor Grillo. Si aspetta l’ufficialità dell’esame del Dna (il prelievo verrà effettuato domani) e l’identificazione del numero del telaio dell’auto. La famiglia, però, stretta in un grandissimo dolore, sa già che si tratta di lui. Aveva, infatti, una Golf e ieri mattina era uscito per recarsi nella sua proprietà in contrada Imbischi. Antonino Grillo 62 anni, da brigadiere dei carabinieri, lavorando nell’unità cinofila di Palermo, si è distinto per impegno, professionalità e senso del dovere. Lascia la moglie e tre figli che non sanno ancora darsi pace per quanto accaduto.