“Adesso basta, l’ospedale di Bronte non si tocca. Non accettiamo i ridimensionamenti ed i tagli imposti dal Ministero della Salute. Difenderemo ogni piccolo servizio, perché ogni soppressione indebolisce il sacrosanto diritto alla salute dei miei concittadini e depotenzia i servizi negli altri ospedali, costretti ad accogliere un numero di pazienti superiori alle proprie capacità”. Sono le parole del sindaco di Bronte, Graziano Calanna, dopo aver appreso la notizia della soppressione del Punto di primo intervento pediatrico di Bronte. Calanna, appena insediato, ha affrontato di petto la decisione di chiudere il Punto nascita: adesso la nuova soppressione lo fa combattere contro quello che sembra lo smantellamento dell’ospedale. “Chi ci governa a Roma – continua Calanna – deve capire che i servizi ospedalieri sono essenziali per la vita di ogni comunità. Comprendo che bisogna risparmiare, ma i tagli devono essere effettuati in maniera razionale, organizzando i servizi senza penalizzare i pazienti. Invece, mi accorgo sempre di più che i sevizi dell’ospedale di Bronte vengono prima depotenziati e poi eliminati senza una ratio, se non quella dei tagli lineari. Questo provoca un naturale esodo del paziente negli ospedali dell’area metropolitana che rischiano di soffocare. Ormai tutti corrono a Catania sperando in servizi migliori e dove, non per colpa dei medici, sembra di assistere alla fine della Sanità”. E Calanna è pronto a combattere la sua battaglia a Roma.
Fonte “La Sicilia” del 07-07-2015