Non c’è pace per l’ospedale di Bronte, giunto ormai al capolinea e con la gente stufa di essere trattata come cittadini di serie B, e privata di essenziali servizi. Un ospedale che serve ben 8 Comuni montani, in zone spesso isolate, e ben 50 mila utenti. A causa di un guasto al gruppo di continuità, un dispositivo che in mancanza di corrente elettrica fa funzionare tutti gli impianti fino al momento in cui si mette in funzione il gruppo elettrogeno, è stata sospesa tutta l’attività della sala operatoria, della sala parto, e di parte della diagnostica. Senza questo essenziale “gruppo”, e con i temporali che in questi giorni hanno colpito il versante nord dell’Etna provocando anche dei black out, potrebbe capitare che durante una operazione chirurgica o un parto, le sale operatorie potrebbero rimanere al buio, senza l’ausilio di importanti macchinari tra cui respiratori automatici e diffusori di ossigeno. Un autentico colpo di grazia per l’intero territorio servito da questo presidio sanitario, ormai da anni lasciato sempre più privo di innovazioni tecnologiche e di attrezzature al passo con i tempi. Nella sala operatoria, si effettuano mediamente circa 30 interventi la settimana, tra chirurgia, ortopedia, urologia e qualche cesareo, oltre a eventuali urgenze improvvise. A denunciare la situazione è stato l’ex sindaco Pino Firrarello, che personalmente ha seguito la vicenda: “Ho saputo la notizia e ha anche che, per sistemare il tutto ci vorrebbe più di un mese – ha dichiarato – il guasto di questo gruppo, in funzione da ben 17 anni, ha bloccato l’intero ospedale, sia la parte delle sale operatorie e chirurgica, sia la sala parto. Ho chiamato la d.ssa Faraone, dirigente amm.va dell’Asp 3, che dopo aver svolto un indagine, mi ha assicurato che la ditta che ha fabbricato il gruppo può intervenire subito, e molto probabilmente già lunedì 17 verranno a montare il pezzo, per metterlo in funzione entro i 2-3 giorni successivi, considerato il periodo, credo che di più non si poteva fare”. Amareggiato anche il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, che qualche giorno fa aveva effettuato un blitz in ospedale evidenziando gravi carenze: “E’ l’ennesimo problema che colpisce una struttura di periferia e spesso isolata – dice – ho subito contattato i vertici locali, che stanno lavorando per risolvere il problema. Chiederò immediatamente un incontro con il nuovo direttore dell’Asp 3 appena nominato. Ora non si può più perdere tempo, prima che succeda qualcosa di grave”. Sul piede di guerra anche il sindacato Nursind infermieri: Da anni segnaliamo le criticità di Bronte – dice Salvo Tirendi – tra cui la grave carenza di personale specie in pediatria nelle ore notturne, molte cose sono state segnalate alla direzione, ma ancora nulla è cambiato”.
LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 12-08-2015