Le piogge ingenti dei giorni scorsi e le previsioni degli esperti in meteorologia, che ipotizzano un inverno “a carattere temporalesco”, fanno puntare di riflettori sui tre torrenti Saracena, Martello e Cutò che negli anni scorsi hanno inondato poderi, aziende zootecniche, divorato uliveti, strade rurali e minacciato anche le abitazioni di contrada Fondaco della frastagliata comunità di Maniace. Per questo il sindaco Salvatore Pinzone Vecchio, pur senza fare allarmismi, torna a chiedere alla Regione siciliana quei 150 mila euro che gli stessi tecnici del Genio civile avevano ritenuto fondamentali per mettere in sicurezza almeno l’alveo del torrente Saracena. “Conosciamo bene la situazione economica dell’assessorato ai Lavori Pubblici della nostra Regione, – ci dice il sindaco – ma Maniace ogni qual volta che piove un po’ più insistente teme che i propri torrenti esondino. Certo la situazione non è la stessa in tutto il territorio. Vi sono zone che possiamo considerare protette, altre che con un piccolo intervento di 10 mila euro siamo riusciti a rendere più sicure senza l’aiuto di nessuno, ma vi sono dei punti soprattutto sulle sponde del torrente Saracena nei pressi dell’abitato di contrada Fondaco dove mancano completamente gli argini. Ricordo – continua Pinzone Vecchio – che dopo l’alluvione del 14 dicembre 2005, a Maniace arrivarono i tecnici del Genio civile, pronti a decidere di reperire la somma di 150 mila euro ed eliminare i problemi sul saracena ed altri 150 per consolidar e il piccolo ponte che attraversa il Cutò collegando Maniace con Cesarò. Somme tutto sommato non eccessive che però per tanti motivi non sono state ancora finanziate”. Ed intanto i tre torrenti diventano ogni pioggia sempre più grossi. L’acqua provenendo dai Nebrodi scende giù anche in maniera impetuosa ed imprevedibile. E tutti ricordano quando il saracena si è alzato così tanto da inghiottire completamente il ponte di Bolo della Ss 120, nel tratto che collega Cesarò al territorio di Bronte. “Per questo motivo abbiamo sollecitato l’assessorato al Lavori Pubblici di definire la vicenda – conclude il sindaco Pnzone Vecchio – nella speranza di poter realizzare i lavori prima di dover affrontare una nuova emergenza”.