Per quattro famiglie di Randazzo è come se i nodi fossero arrivati al pettine. Gli uffici del Comune sono pronti ad acquisire al patrimonio comunale 4 immobili realizzati abusivamente. Si tratta di un atto obbligato, sollecitato da un commissario regionale che, insediatosi circa un anno fa, sta solamente applicando la legge, i cui effetti rischiano di travolgere anche altre famiglie. Altre 30 abitazioni, infatti, si troverebbero nella stessa situazione con l’elenco che rischia di allungarsi per ogni immobile abusivo cui non si è potuto procedere alla sanatoria. Ovvio che per le famiglie si tratta comunque di un dramma. Per questo l’argomento è finito in Consiglio comunale ed è diventato motivo di scontro con l’Amministrazione comunale. “Capisco che si tratta di abitazione abusive – ha affermato il consigliere Carmelo Scalisi – ma chi le ha costruite, pur sbagliando, ha investito i risparmi di una vita”. Per molti una soluzione per sanare queste abitazioni si poteva trovare, ma dagli uffici assicurano che si tratta di abitazioni impossibili da sanare come spiega il sindaco Michele Mangione. “Tengo a precisare – spiega – che la definizione delle pratiche inerenti i fabbricati abusivi costituisce obbligo di legge ulteriormente rafforzato dalla nomina di un commissario ad acta da parte della Regione Siciliana. Il Comune non può far altro, quindi, che ottemperare ad un preciso obbligo di legge. Si parla, evidentemente, di opere prive di ogni requisito di legge e non diversamente sanabili. I proprietari potranno ricorrere al Tar o al presidente della Regione”. L’opposizione ha rimproverato a Mangione di non sapere cosa stesse accadendo: “Essendo i provvedimenti dell’ufficio atti puramente gestionali, esulano dalla conoscenza diretta degli amministratori i quali, peraltro, nessun potere discrezionale hanno o avrebbero in merito. La legge è legge e va pienamente rispettata”. Poi Mangione, con i consiglieri di opposizione, passa dalla difesa all’attacco: “Mi stupisce – ha concluso – la reazione di chi, in altre occasioni, ha giustamente rivendicato il ripristino della legalità, come nel caso della rotatoria sulla strada statale 120, in contrada Arena e che adesso, invece, si scandalizza in quanto il Comune agisce in tal senso”. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 17-11-2015