Bronte è pronta ad ogni forma di protesta se l’Asp o la Regione siciliana non dovessero potenziare il Punto nascita dell’ospedale Castiglione Prestianni aumentando personale, strumentazione e strutture, come chiesto dal Ministero della Salute. Il sindaco, Graziano Calanna, infatti, a distanza di un mese dalla concessione della deroga, accorgendosi che si sta assottigliando sempre più il termine di 90 giorni concessi dal Ministero per permettere alla Regione ed all’Asp di potenziare il Punto nascita e renderlo sicuro, ha chiamato a raccolta le forze politiche e sociali, organizzando, per domenica prossima alle 11, una manifestazione pubblica in piazza Spedalieri. “Come tutti noi sappiamo bene, – afferma il sindaco – il 31 dicembre scorso il Dipartimento per la panificazione strategica dell’Assessorato regionale della Salute, ha comunicato alle AA.SS.PP. siciliane che il Ministero della Salute ha salvato il Punto nascita dell’Ospedale di Bronte dalla chiusura, in deroga al provvedimento che prevede la riduzione di tutti i Punti nascita che effettuano meno di 500 parti l’anno. Nella missiva inviata all’Assessore regionale, Baldo Gucciardi, però, il Ministero della Salute ha richiesto complessi adempimenti, relativi all’adeguamento delle risorse umane (entro il termine perentorio di 90 giorni), tecnologiche e strutturali, questi ultimi – tra l’altro – oggetto di ingarbugliate vicende giudiziarie. Oggi, poiché il tempo trascorre velocemente, è opportuno fare il punto della situazione, chiedendoci quale sia il crono programma degli interventi che l’A.S.P. di Catania è tenuta a svolgere, come esso sarà assicurato e se gli Enti competenti hanno garantito le necessarie risorse finanziarie. Nonostante la grande vittoria ottenuta il 31 dicembre scorso, infatti, è bene che tutte le forze politiche e sociali siano vigili ed attente affinché il traguardo non sfugga”. E Calanna alla manifestazione ha invitato i senatori e tutta la deputazione nazionale regionale eletta nel territorio, i sindaci dei Comuni di Randazzo, Maletto, Maniace, Cesarò, San Teodoro, Santa Domenica Vittoria, Floresta, Roccella Valdemone, Malvagna e Castiglione di Sicilia. Con loro la Giunta ed il Consiglio comunale le parrocchie, le associazioni, i circoli di Bronte, gli ex sindaci, i presidenti ed i consiglieri degli ultimi Consigli comunali. “E’ arrivato il momento di unificare risorse e voci, – continua il primo cittadino – per fortificarle ancor di più e dare consistenza all’impegno che ognuno di noi ha svolto a garanzia dei diritti della Popolazione. Se sarà il caso andremo insieme a Palermo. Non ci fermeremo fino a quando al Punto nascita di Bronte non verrà potenziato e riprendano regolarmente i lavori di ristrutturazione. Il Punto nascita è un nostro diritto, – conclude Graziano Calanna – non intendiamo privarcene”. L.S.
IL PROTOCOLLO Come si muoveranno Asp e Regione, in ormai quasi 60 giorni, affinché il Punto nascita dell’ospedale di Bronte non venga chiuso? E’ scritto in un “protocollo metodologico” inviato alla Regione e poi trasmesso all’Asp 3 di Catania. Non possono mancare risorse umane adeguate, personale ostetrico, ginecologico, e soprattutto anestesiologico 24 ore su 24, guardia attiva anestesiologica, pediatrica, e neonatologica h24, due sale parto una sala operatoria sempre pronta e riservata per il Punto nascita, un valido sistema di soccorso di emergenza ed un efficiente servizio di laboratorio analisi. In ogni posto letto deve esserci un cardiotocografo e deve essere a disposizione un servizio di rianimazione e terapia intensiva generale o un collegamento formalizzato attraverso un protocollo operativo. Non poco. E se tutto questo dovesse diventare una chimera, allora a Bronte è pronta a montare la protesta. Fonte “La Sicilia” del 28-01-2016;