Questo uno stracio del parere espresso dall’Ufficio legale di questo Comune alla “richiesta di revoca in autotutela delle delibere con le quali la Giunta municipale ha approvato il regolamento e con le quali ha provveduto alla scelta dei progetti ed alla distribuzione delle somme per ogni proposta”:
“Emerge evidente – scrive l’Ufficio legale al Segretario comunale – che la procedura seguita dall’Amminsitrazione è stata conforme allo spirito della norma regionale, in quanto sono state utilizzate forme di democrazia partecipata che hanno coinvolto tutti i cittadini, sia come singoli, sia nelle forme di aggregazione sociale presenti sul territorio. Tutti, infatti, sono stati chiamati a partecipare fattivamente alle decisioni di assegnazione delle risorse a disposizione, e sono state finanziate tutte le azioni di interesse comune proposte”.
Sulla competenza di approvazione delle norme che regolano il Bilancio partecipativo, se di competenza consiliare o di Giunta municipale, l’Ufficio “Solidarietà sociale” precisa:
“Si fa riferimento alle leggi regionali n. 5 del 28.01,2014 recante “Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2014. Legge di stabilità regionale” – Art. 6 comma 1, e n. 9 del 07.05.2015 recante “Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2015 – Legge di stabilità regionale” Art. 6 comma 2. Queste leggi regionali non stabiliscono le modalità di approvazione dei procedimenti per l’attuazione del Bilancio partecipativo da parte degli organi istituzionali dell’Ente. In ogni caso con Delibera di G.M. è stata approvata la bozza di bilancio, ove era stato inserito l’intervento finanziario per il Bilancio partecipativo, da sottoporre all’approvazione definitiva del Consiglio Comunale già avvenuta. In conseguenza la Giunta Municipale ha dovuto dare esecuzione alla delibera del C.C. che ha previsto il bilancio partecipativo, approvando le linee guida del procedimento amministrativo da adoottare che non è da configurare come regolamento rientrante nella competenza del Consiglio in base al T.U.n. 267 del 2000, ma un procedimento amministrativo attuativo di disposizioni di legge regionali”.
BILANCIO PARTECIPATO LA NOTA INTEGRALE DEL CONSIGLIERE VALERIA FRANCO
L’illusione di essere riusciti ad inserire questo istituto nel nostro Comune è stata immediatamente sconfessata dall’Amministrazione quando giorno 11/12/2015, con delibera di Giunta n°103, ha predisposto un regolamento che, non solo non è mai stato sottoposto al vaglio del Consiglio, così come previsto dal TUEL e dall’O.R.EE.LL, ma soprattutto non prevede alcuna partecipazione se non nella progettazione. La somma prevista per quest’istituto che corrisponde al 2% dei trasferimenti Regionali per forme di Democrazia Partecipata e ammonta a 19.153,21€. Il regolamento approvato dalla Giunta prevede la presentazione da parte di Cittadini singoli o Associazioni di progetti che avrebbero dovuto avere come fine il miglioramento della cosa pubblica. Alla scadenza del termine per la presentazione delle proposte, previsto per giorno 22/12/2015, gli uffici competenti dovevano valutare la fattività di questi progetti. L’anomalia si presenta nel momento in cui il regolamento prevede che la Giunta municipale si riserva il potere di scegliere i progetti ai quali destinare questi soldi e come distribuire questa somma. Il Consigliere comunale del M5S Valeria Franco ha presentato giorno 05/01/2016 una richiesta di revoca in autotutela delle delibere con le quali la Giunta municipale ha approvato il regolamento e con le quali ha provveduto alla scelta dei progetti ed alla distribuzione delle somme per ogni proposta. Giorno 21/01/2016 durante la seduta consiliare, il Consigliere ha presentato una richiesta di inserimento all’Ordine del Giorno di una discussione sull’argomento allo scopo di impegnare l’Amministrazione a revocare le suddette delibere. Richiesta negata dal Presidente del consiglio, il quale durante la stessa seduta aveva assicurato che sarebbe stata oggetto di dibattito nella prossima seduta consiliare utile. Riferendosi dunque alla seduta di giorno 04/02/2016 che, però, non prevedeva all’ordine del giorno nessun dibattito sull’argomento.
Il Consigliere afferma “la partecipazione cui fa riferimento la norma non si limita alla progettazione ma punta soprattutto al coinvolgimento dei cittadini nella scelta dei progetti ai quali destinare la somma. Per di più abbiamo riscontrato un’anomalia nella scheda di partecipazione, nella parte in cui si sottoscrive il consenso all’utilizzo dei propri dati sensibili, dei quali è attualmente titolare il Comune di Misterbianco. Ci chiediamo, dunque, cosa intende l’Amministrazione con il termine “partecipazione”?; quali sono stati i criteri adottati dall’Amministrazione nella distribuzione delle somme?; perché l’Amministrazione e chi di competenza non ha vigilato sulla redazione del regolamento e delle schede di partecipazione?;
perché l’Amministrazione, nella persona del Sindaco, durante la seduta consiliare di giorno 04/02/2016 non ha risposto alle mie domande, affermando che non essendo all’ordine del giorno non aveva avuto il tempo di prepararsi?; bisogna prepararsi su di una cosa che la stessa Amministrazione ha predisposto?
Valeria Franco