La denuncia è chiara e circostanziata ed evidenti sono gli effetti negativi sul territorio. “La carenza di automezzi a disposizione del Corpo nazionale dei vigili del fuoco è evidente. Un problema grave che nel meridione si accentua di più e penalizza maggiormente i Distaccamenti dei volontari”. A sostenerlo è Giuseppe Parrinello, vice presidente dell’associazione nazionale Vigili del Fuoco volontari: “La carenza di mezzi ed attrezzature efficienti nei distaccamenti dei Vigili del Fuoco è una realtà inconfutabile – afferma – non si acquistano più automezzi in nome di una spending review che, invece di eliminare gli sprechi, finisce per compromettere i servizi essenziali. Un fenomeno che da non è più evidente perché, a differenza del nord – dove enti privati e Fondazioni si dimostrano generosi anche nel contribuire ad acquistare automezzi – da noi il tessuto economico e quello sociale non colmano la lacuna. Il risultato – continua Parrinello – è che i Comandi provinciali dei Vigili del Fuoco permanenti, non avendo più automezzi efficienti, sono costretti a requisire quelli in dotazione dei Distaccamenti volontari, svuotandoli degli strumenti indispensabili per intervenire”. Ciò che Parrinello denuncia si verifica da due settimane a Maletto ed in passato è accaduto a Vizzini e Linguaglossa. E domenica scorsa, a causa del vento a Maletto e Bronte si è tremato: “Il Comando provinciale di Catania – aggiunge Parrinello – per carenza di mezzi ha requisito la nostra autopompa serbatoio, dotata di tutti i dispositivi per ogni tipo di intervento. E quando ci viene sottratto un automezzo importante, la nostra azione si riduce notevolmente, come anche la velocità di intervento nelle comunità di nostra competenza. Eppure sono i residenti che, con le tasse locali, garantiscono i costi di gestione dei Distaccamenti volontari. A loro andrebbe spiegato quanto accade”. Per Parrinello tutto questo non è più accettabile: “Ricordiamoci – spiega – che i Distaccamenti volontari, paradossalmente, garantiscono una maggiore disponibilità di uomini ugualmente qualificati. A Maletto, per esempio, siamo in 34, tutti pronti ad intervenire 24 ore su 24. E se pensiamo che spesso si può verificare una carenza di personale, sarebbe logico puntare su di noi. Gli investimenti, insomma, dovrebbero essere fatti dove ci sono le risorse umane. E se si continua così – conclude – vuoi per la politica di risparmio imposta dal Governo, vuoi per le scelte, in futuro nei nostri Distaccamenti volontari rischiamo di avere gli uomini, ma non i mezzi”. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 02-03-2016