“Per salvare il Punto nascita dell’ospedale di Bronte, parte del lavoro è stato fatto, ma non aiutano la mancanza di fondi e l’idea sbagliata di creare gli ospedali riuniti”. Il giudizio arriva dall’ex sindaco di Bronte ed ex senatore Pino Firrarello: “In verità – ci dice – dopo la concessione della deroga, l’Asp ha rifatto l’intero atto aziendale, inserendo il Punto nascita di Bronte che prima era stato tolto. Un Punto nascita con i servizi, giustamente richiesti dal Ministero, costa almeno 3 milioni di euro l’anno ed il direttore Giuseppe Giammanco ha battuto invano cassa a Palermo che già di suo aveva drasticamente decurtato i trasferimenti. Nonostante ciò, si è proceduto a pubblicare i concorsi per parte dei medici richiesti dal Ministero, ma altri bisognerà assumerne. Ma la vera iattura per tutti i reparti dell’ospedale di Bronte – continua Firrarello – è la scelta sbagliata di creare gli ospedali riuniti che destina un primario per reparto nei tre ospedali di Bronte, Biancavilla e Paternò. Scelta che ho sempre combattuto. Io spero che il Punto nascita di Bronte torni efficiente come un tempo – conclude Firrarello – ma certo per vincere questa battaglia bisogna seguire le vicende ogni giorno e superare migliaia di difficoltà”. Intanto domani la commissione sulla Sanità di Bronte, presieduta dal consigliere Ernesto Di Francesco, incontrerà i vertici dell’Asp. L.S. Fonte “La Sicilia” del 15-03-2016