La vicenda giudiziaria del depuratore delle acque reflue del Comune di Randazzo che. emanando miasmi maleodoranti, ha costretto 13 proprietari dei terreni agricoli limitrofi all’impianto a ricorrere in tribunale, dopo 9 anni di battaglie a colpi di carta bollata, sembra essere arrivata finalmente alla fine. La dott.ssa Dora Bonifacio, della terza sezione civile del Tribunale di Catania, a integrazione di quanto già emesso nel marzo del 2011, ha ordinato al Comune di Randazzo di eseguire entro 4 mesi le opere che il consulente tecnico di ufficio del Tribunale, l’ing. Michele Torregrossa, aveva indicato nella sua relazione per risolvere il problema dei cattivi odori dell’impianto. “In caso di mancato spontaneo adempimento – si legge nell’ordinanza – l’Ufficiale giudiziario competente per territorio, incaricherà a eseguire le operazioni lo stesso ing. Torregrossa, che si avvarrà di manodopera di sua fiducia e terrà una specifica contabilità della spesa necessaria che va posta a carico del Comune resistente”. Per i 13 proprietari la fine di un incubo. Per il Comune l’obbligo ad agire o a pagare. E quando si parla di pagare, vista la difficile condizione economica dell’Ente, è un problema. Fortunatamente però, il sindaco Michele Mangione, ci dice che visto che alcuni lavori in questi anni sono stati realizzati, quelli che rimangono da effettuare non sono poi così costosi. “Si aggirano intorno a 100 mila euro, importante è realizzare la copertura delle vasche del depuratore”. Poi continua: “Prendo atto dell’ordinanza del Giudice e. nel profondo rispetto della legge, il Comune cercherà di ottemperare a quanto stabilito nell’ordinanza. Non nascondendo però l’enorme difficoltà a reperire i fondi necessari per i lavori indicati. Tutto è peraltro legato all’approvazione del Bilancio il cui tormentato corso è ormai noto”. Il Consiglio comunale di Randazzo, infatti, deve ancora approvare il Bilancio di previsione del 2015, ovvero quello dello scorso anno, e ha approvato il consuntivo del 2014 con un disavanzo di ben un milione e 700 mila euro. Se a ciò aggiungiamo la stessa Amministrazione, nel settembre scorso, ha annunciato altri 6 milioni i debiti fuori bilancio, capiamo quanto la situazione sia difficile. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 02-04-2016