Biagio Anastasi, 67 anni, paraplegico dal 1982 a seguito di un incidente sul lavoro, ieri ha deciso di interrompere lo sciopero della fame che aveva iniziato lunedì mattina. Le rassicurazioni del sindaco Calanna sono bastate a convincerlo a desistere dalla protesta. Il motivo per il quale Anastasi aveva deciso di non toccare più cibo ormai è noto. Come ha scritto in una lettera al prefetto di Catania, «nonostante le numerose segnalazioni e due richieste di incontro presentate all’Ufficio protocollo del Comune per discutere dell’abbattimento delle barriere architettoniche dei nuovi marciapiedi che si stanno realizzando in via Umberto», non aveva avuto alcun riscontro. Così il sindaco Graziano Calanna lo ha invitato ad effettuare un sopralluogo direttamente sul posto, insieme ai tecnici del Comune, rassicurandolo sul pieno rispetto della normativa sull’abbattimento delle barriere architettoniche nei marciapiedi. In verità il signor Anastasi era stato ascoltato – ci dice il sindaco – l’ingegnere capo del Comune, Salvatore Caudullo in persona aveva raccolto le sue perplessità, aveva effettuato un sopralluogo e lo aveva rassicurato che tutto sarebbe stato realizzato nel rispetto delle normative. Tuttavia, abbiamo deciso di effettuare questo ulteriore incontro permettendo al signor Anastasi di spiegarci i suoi dubbi”. Ed i dubbi di Anastasi riguardavano una scivola in piazza Spedalieri non perfettamente allineata con il basolato della via Umberto, un passaggio difficile da affrontare e l’incrocio fra la via Umberto e via Pietro Calanna che Anastasi considera pericoloso. “Conoscevamo questi problemi – ha affermato l’ing. Caudullo – faremo il possibile per risolverli». E così il sopralluogo è finito in una nota pasticceria di Bronte, dove Biagio Anastasi ha interrotto lo sciopero della fame. “E’ nostra intenzione – ha concluso Calanna – fare il meglio per Bronte e per i suoi cittadini”. Biagio Anastasi non è nuovo a proteste simili. Per l’abbattimento delle barriere architettoniche ed i diritti dei diversamente abili si è sempre battuto, decidendo o di incatenarsi con la sua carrozzella in luoghi pubblici o iniziare, come in questo caso, lo sciopero della fame. L.S. Fonte “La Sicilia” del 21-04-2016