Una nuova speranza per la vecchia ferrovia Alcantara – Randazzo, dismessa da quasi quindici anni, arriva dal progetto “Binari senza tempo” portato avanti dal 2014 dalla Fondazione Ferrovie dello Stato italiane. E’ stato infatti tale organismo – costituito qualche anno fa nell’ambito del gruppo Fs per “preservare, valorizzare e consegnare integro il patrimonio della storia e della tecnologia ferroviaria nazionale” – che negli ultimi anni si è concentrato sulla riconversione di numerose ferrovie fantasma italiane a scopi turistici, garantendone la manutenzione per consentire a dei treni, il più delle volte vetture d’epoca di grande fascino, di tornare a rianimare i tracciati dopo lunghi periodi di abbandono. Sono già sei le tratte recuperte in giro per l’Italia – dalla Ferrovia del Lago nel bresciano a quella della Val d’Orcia, passando per la Ferrovia del Parco in Abruzzo, la Ferrovia della Valsesia e da quest’anno, in Piemonte, la Ferrovia del Tanaro, fino al siciliano trenino della Valle dei Templi – a tutto vantaggio della qualità dell’accoglienza e dei servizi offerti a gitanti e visitatori. E proprio durante l’ultima visita in Sicilia del direttore di Fondazione Fs, Luigi Cantamessa, si sarebbero poste le basi per l’inserimento fra i “Binari senza tempo” della ferrovia che si fa strada nella Valle dell’Alcantara, sospesa tra l’Etna, le terre del vino ed i Nebrodi. Pochi giorni fa, a un vertice svoltosi a Catania, hanno altresì partecipato, oltre a Cantamessa ed alcuni tecnici Fs, anche gli assessori regionali del Turismo, Anthony Barbagallo, e delle Infrastrutture, Giovanni Pistorio. La riunione avrebbe sancito l’unità d’intenti fra Fondazione e Regione, sebbene non sia ancora chiaro com’é che quest’ultima in effetti contribuirà al progetto, specie dal punto di vista finanziario. A seguire, il direttore della fondazione ha guidato un “sopralluogo tecnico per verificare lo stato dei luoghi e delle strutture” lungo i quasi quaranta km dell’Alcantara – Randazzo. Poche le criticità rilevate sul campo, nonostante il tanto tempo trascorso dall’ultima fase di utilizzo della tratta, ed in generale l’impressione che un riavvio della ferrovia – specie se puntando in prima battuta a riaperture una tantum – possa diventare realtà anche senza investimenti fuori portata. La Fondazione Fs si è inoltre “impegnata a concentrarsi ancor di più” sul treno della Valle dei Templi e sul progetto del treno del Barocco, oltre a valutare anche il rilancio della linea Castelvetrano – Selinunte. Francesco Vasta Fonte “La Sicilia” del 09-05-2016
IL TRACCIATO INATTIVO DAL 1995 F.V.) Risale agli anni della Sicilia dello zolfo il progetto di una ferrovia che collegasse l’entroterra siciliano a Taormina passando per la Valle dell’Alcantara. Soltanto però nel 1959 la tratta venne inaugurata. L’Alcantara – Randazzo contava su di un binario unico che congiungeva fra loro nove stazioni, da Randazzo a Giardini Naxos toccando una decina di Comuni dell’area. La ferrovia è di fatto inattiva dal 1995, ma il Ministro dei Trasporti ha formalizzato la sua dismissione, giustificata da calo dell’utenza e relativa scarsa redditività – solo nel 2011, mentre già nel 2002 Fs aveva rinunciato alla gestione.
Fonte “La Sicilia” del 09-05-2016