Si parlerà di storia, arte e cultura dell’artigianato brontese sabato 21 maggio nell’«Auditorium Calanna» del Real Collegio Capizzi. Aprirà il convegno una relazione tenuta da Laura Castiglione che, anche con l’ausilio di foto e documenti d’epoca, illustrerà la storia di artigiani del passato e del presente e le caratteristiche di alcune loro opere (le più svariate e interessanti). Fra i tanti artigiani brontesi di successo racconteranno poi le loro esperienze lavorative Arcangelo Gorgone, apprezzato sarto e presidente del locale Circolo Operaio, Carmelo Bianca, brontese, rinomato sarto a Marsiglia, nel 1994 medaglia d’oro come «Miglior sarto di Francia» e Tony al Parlamento, nome d’arte del nostro concittadino Tony Portaro (Mazzurina), pluripremiato e famoso coiffeur, con Istituto in Piazza del Parlamento a Roma, primo italiano ad essere stato insignito della Croce di Cavaliere al merito della Repubblica francese, per lo straordinario successo ottenuto anni or sono a Parigi in occasione del «Festival internazionale dell’acconciatura». Seguiranno gli interventi di Franco Catania, imprenditore del settore tessile che recentemente è stato nominato amministratore unico del prestigioso marchio Jacob Cohen e di don Luigi Minio, pioniere nel campo della psicologia applicata ed attuale direttore della fondazione «S. Vincenzo de’ Paoli – P. A. Marcantonio» (Casa di riposo), il quale parlerà della presenza degli artigiani nella Bibbia e, ovviamente, della devozione per San Giuseppe Artigiano, di cui Bronte vanta una vivacissima parrocchia (grazie all’impegno profuso negli anni da padre Luigi Camuto e, da qualche tempo, dal suo stimato successore, padre Salvatore Maggio). Le conclusioni sono affidate a Piero Martello (autorevole brontese figlio d’artigiano), presidente del Tribunale del Lavoro di Milano. Modera l’evento il giornalista Luigi Putrino. Il convegno vuole essere un riconoscimento a tutti gli artigiani (i maestri o i mastri) che sono stati, assieme agli altri due ceti (i contadini e i pastori), protagonisti dello sviluppo di Bronte e ne hanno maggiormente caratterizzato nel corso dei secoli l’economia. Con innovazioni e capacità creative, maestria e grande gusto, hanno svolto, spesso con senso artistico, le più tradizionali attività legate alla lavorazione del legno, del ferro, dei tessuti, del marmo e della pietra lavica, che ovviamente si sono riflesse in parte nei settori edilizi o della trasformazione in generale. Ed hanno contraddistinto anche la vita culturale e sociale di Bronte, supplendo alla mancanza di scuole e sostituendosi ad esse nel formare i giovani artigiani del domani, avviarli ad una attività lavorativa dignitosa e, quindi, alla loro emancipazione. Oggi, lo sviluppo sociale ed economico ha radicalmente mutato molte antiche abitudini e fatto scomparire, nel bene e nel male, tante attività artigianali, legate anche al mondo contadino. Si pensi ad attività come “u firraru”, “u fuggiaru” o “u baddunaru”, oppure ad altre, anch’esse un tempo parecchio diffuse e remunerative, quali “u quarararu” o “u scapparu” (nella foto a sinistra uno dei pochi ancora in attività) o “u custureri”. L’evento, organizzato dall’Associazione Bronte Insieme Onlus, vede anche la collaborazione della Parrocchia San Giuseppe Artigiano, del Circolo Operaio, del Circolo di Cultura, della Fidapa, del Club Donne insieme, della Cattedra Nicola Spedalieri, del Rotary Club Aetna Nord-Ovest, del Lions Club Adrano-Bronte-Biancavilla e di Tele Radio Ciclope. Altre importanti associazioni brontesi saranno coinvolte per condividere l’evento. La cittadinanza, ovviamente, è invitata a partecipare. Si confida soprattutto nella partecipazione degli artigiani brontesi (che sono tanti) ad onore dei quali l’evento è stato organizzato. Ringraziamo quanti vorranno divulgare questo invito, anche attraverso i social.