L’Osservatorio per la difesa del diritto alla salute degli abitanti del versante nord ovest dell’Etna, costituito dai sindaci di Bronte, Maletto, Maniace, Randazzo, Cesarò, San Teodoro, Malvagna, Roccella Valdemone, Moio Alcantara, Santa Domenica Vittoria e Floresta, nuovamente in campo per chiedere che vengano potenziati i servizi offerti dall’ospedale di Bronte. Questa settimana il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, infatti, concorderà con i colleghi primi cittadini le azioni da intraprendere affinché alcune criticità dell’ospedale, ormai croniche, vengano affrontate. “Prima fra tutte – afferma Calanna – la ripresa dei lavori di ristrutturazione iniziati nel 2006 ed ancora non completati. Questo è il problema più grave che intendiamo affrontare subito. Io dico subito che so bene quanto sia difficile per l’Asp, ma non possiamo più accettare che l’ospedale rimanga ancora per lungo tempo un cantiere, penalizzando gli spazi che rischiano di compromettere la qualità dei servizi. Al momento molti spazi sono condivisi e zone sono off limit. Se i servizi non ne risentono è solo grazie all’impegno del personale medico e non”. Il sindaco si rivolge all’Asp. “A Catania – continua – sanno bene che la buona politica non può accettare questo stato di cose, e noi sindaci non intendiamo farlo. Il nostro imperativo è dare ai cittadini i migliori servizi. Di conseguenza non chiediamo, pretendiamo che i lavori si concludano”. In effetti era il lontano 18 dicembre del 2006 quando furono consegnati all’impresa i lavori di ristrutturazione ed ampliamento. Da programma in 2 anni e con 7 milioni di euro si dovevano realizzare plessi nuovi e ristrutturare quelli vecchi, per dotare un territorio montano e distante dagli ospedali più grandi, una struttura ospedaliera all’avanguardia. Purtroppo l’impresa dopo poco tempo fu commissariata e solo da poco abbiamo avuto notizia che esiste la possibilità che un’altra impresa riprenda a lavorare, anche se in effetti tutto attualmente è fermo. “Ma non solo i lavori di ristrutturazione – continua Calanna – con i colleghi sindaci discuteremo la possibilità di vedere potenziati tutti i servizi che l’ospedale offre e che mostrano qualche criticità. L’ospedale di Bronte è l’unico del versante nord dell’Etna e non può denunciare carenze di personale o suppellettili vetusti. Ci fermeremo solo quando l’ospedale sarà un fiore all’occhiello della Sanità”. L.S. Fonte “La Sicilia” del 05-06-2016