“Il Piano paesaggistico che la Soprintendenza ai Beni ambientali sta per varare va rivisto. Nel comprensibile tentativo di salvaguardare il territorio, penalizza attività economiche esistenti da decenni”. A sostenerlo è il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, che, dopo gli incontri effettuati a Catania ha mobilitato l’Ufficio tecnico del Comune per presentare opportune osservazioni alla bozza di Piano. “Io sono il primo a sostenere la necessità di salvaguardare l’ambiente. – afferma il primo cittadino – Ma anche le imprese agricole che arricchiscono il territorio vanno tutelate”. Il sindaco va subito al nocciolo della questione. Il Piano paesaggistico, infatti, è un piano urbanistico, redatto dalla Regione e dal ministero per i Beni e le Attività culturali che vuole tutelare e preservare il territorio. La bozza di piano prevista dai tecnici per Bronte prevede che una larga fascia di territorio parallela al fiume Simeto diventi zona di tutela 3, ovvero di tutela massima, che rende difficile la maggior parte delle attività dell’uomo. “Ma li vi sono le rinomate aziende di frutta fresca di Bronte, – spiega Calanna – un comparto economico notevole che ha bisogno di strutture, capannoni ed altro. Vi sono poi pistacchieti, uliveti e pure la frazione Serra con le sue abitazioni. Come faranno a rispettare i diktat? A nostro avviso la zona di tutela andrebbe limitata alle già individuate zone Sic e Zps, mentre nelle altre zone il livello di tutela andrebbe certamente abbassato, per consentire le normali attività agricole”. Per Graziano Calanna questa non è l’unica zona cui i livelli di tutela dovrebbero essere abbassati. Vi sono anche delle zone interne dove insistono delle aziende zootecniche. “Ma non solo. – aggiunge il primo cittadino – La bozza di Piano dovrebbe allinearsi al nostro Prg fresco di approvazione, rispettare alcuni progetti di recupero del Comune, come per esempio la ricostruzione del Borgo Caracciolo nella Ducea Nelson, rivedere la fascia dei boschi ed avere una più reale visione delle emergenze ambientali in alcune aree come la zona artigianale. L’Ufficio tecnico del Comune, coordinato dall’ing. Salvatore Caudullo, ha già pronte le osservazioni. Mi auguro – conclude – che dal dibattito si riesca a coniugare ecologia ed economia, per non penalizzare un comparto agricolo importante come quello della frutticoltura e provocare le proteste degli agricoltori che finiranno per abbandonare le campagne”.