Soltanto gli esami dei carabinieri del Ris (Reparti Investigazioni Scientifiche) di Messina potranno stabilire con certezza se le ossa carbonizzate che i carabinieri della Compagnia di Randazzo hanno trovato nella campagne di Linguaglossa sono i resti di Francesco Leanza, il pastore di 47 anni scomparso l’8 dicembre scorso a Randazzo. Per adesso il dato ufficiale è che i carabinieri hanno trovato l’auto del pastore, una Alfa 75, incendiata con all’interno parti di ossa di possibile provenienza umana. Ma andiamo con ordine. Domenica mattina una telefonata anonima al 112 ha avvertito i carabinieri che nelle campagne dell’Etna ed esattamente in contrada Zapinello, in territorio di Linguaglossa, giaceva un’auto bruciata con all’interno i resti di un cadavere. Immediatamente sul posto sono arrivati i militari della Stazione e della Compagnia che si sono trovati di fronte una scena raccapricciante. L’auto era completamente divorata dalle fiamme, ad eccezione della targa che lasciava ancora leggere i numeri e le lettere. All’interno di ciò che era rimasto dell’abitacolo si notavano dei frammenti di ossa carbonizzate sparpagliate qua e la e così incenerite da non permettere neanche di individuare il teschio. Dalla targa del veicolo i carabinieri sono risaliti al proprietario, che era proprio il pastore scomparso a dicembre. Il sospetto, quindi, che questo possa essere stato ucciso e dato alle fiamme insieme alla sua auto, di conseguenza, è forte, anche perché dai segni sul terreno, dalla ruggine sulla vettura e soprattutto anche dall’esame superficiale dei resti, forse disseminati dal passaggio di qualche animale, fa presumere che l’auto sia stata incendiata ed abbandonata da più di un mese, da quando cioè il pastore è scomparso. Per questo i carabinieri stanno indagando sulla sua vita privata e professionale e stanno ricostruendo gli ultimi giorni prima della scomparsa, denunciata ai carabinieri dalla moglie il 12 dicembre, ovvero dopo che per 4 giorni non ha avuto notizie del marito. Francesco Leanza, nato a Maletto, ha abitato per anni a Linguaglossa e solo nell’ottobre scorso si è trasferito a Randazzo. Raramente ha avuto un gregge tutto suo, più frequentemente era solito accudire le greggi degli altri pastori. In passato è stato denunciato dai carabinieri per reati contro il patrimonio, abigeato e truffa. Sulle indagini i carabinieri mantengono un assoluto riserbo. La vettura incendiata ed un ampio fazzoletto del terreno circostante è stato minuziosamente ispezionato dai carabinieri alla ricerca di qualche indizio lasciato dall’assassino. Per adesso si cerca soprattutto il possibile movente, il motivo che possa aver provocato il suo omicidio o la sua scomparsa, ed in proposito gli investigatori sembrano aver raccolto indizi sufficienti.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 29-01-2008