I pazienti lamentano file interminabili e tensioni in un Pronto soccorso al servizio di un territorio di oltre 50 mila abitanti. Inoltre i lavori di ristrutturazione, a differenza di quanto promesso, ritardano a ricominciare, lasciando l’ospedale Castiglione Prestianni di Bronte un eterno cantiere, con tutti i problemi che possono derivarne. Tanto basta per convincere l’Osservatorio a tutela dei diritti alla Salute del versante nord ovest dell’Etna, costituito dai sindaci di Bronte, Maletto, Maniace, Randazzo, Cesarò, San Teodoro, Malvagna, Roccella Valdemone, Moio Alcantara, Santa Domenica Vittoria e Floresta, a riafferrare l’ascia di guerra. Ieri, infatti, i sindaci di Bronte e Maletto, rispettivamente Graziano Calanna e Salvatore Barbagiovanni, sollecitati dalle continue lamentele dei propri concittadini, hanno effettuato un vero e proprio blitz in ospedale per verificare se quanto segnalato dalla gente rispondeva al vero. “E purtroppo – spiega il sindaco di Bronte – con amarezza abbiamo dovuto constatare come la gente aveva ragione. Abbiamo trovato il Pronto soccorso dell’Ospedale affollato di pazienti che attendevano soccorso. Questo perché il servizio in quel momento c’era un solo medico con un solo ausiliario. Io ringrazio entrambi perché si davano un bel da fare, ma in un Pronto soccorso di un ospedale di montagna, al servizio di un vasto territorio come il nostro non sono sufficienti. Secondo i dati in mio possesso la pianta organica del Pronto soccorso di Bronte dovrebbe essere composta da 7 medici, invece, in servizio ce ne sono solo 3, più un incaricato. Ma quel che è peggio – ribadisce – è che l’unico medico in servizio per buon a parte della giornata è collaborato da un solo ausiliare. Basta che quest’ultimo vada a consegnare un referto nel laboratorio analisi che il medico rimane da solo”. Per il sindaco di Bronte, il Pronto soccorso non è l’unico problema dell’ospedale. “Già – continua – i problemi sono tanti e potrebbero essere affrontati con maggiore energia se ci fosse maggiore collaborazione con l’Asp. Il direttore generale Giuseppe Giammanco, ufficialmente ha detto ai Sindaci che il 15 aprile sarebbero ripresi i lavori di ristrutturazione dell’ospedale fermi da anni. Siamo a luglio e nessuno ha visto un operaio in azione. Per questo i sindaci che compongono l’Osservatorio hanno chiesto un incontro ormai da settimane senza ottenere risposta. Io capisco tutto – conclude – ma non credo che un direttore di un’Asp possa non ricevere i Sindaci che sono i responsabili sanitari nei loro Comuni. Siamo pronti alla battaglia”. Pessimista Barbagiovanni: “Non credo proprio che i lavori dell’ospedale riprenderanno mai – aggiunge – i danni per il territorio saranno incalcolabili. Tutto questo perché la politica oggi è assente, si rifiuta di prendere decisioni forti e di fare scelte. E siccome in passato le scelte sono state sbagliate, l’inerzia dei politici di oggi è ulteriormente dannosa”. L.S. Fonte “La Sicilia” del 12-07-2016