Per l’Osservatorio a tutela dei diritti alla Salute del versante nord ovest dell’Etna, costituito dai sindaci di Bronte, Maletto, Maniace, Randazzo, Cesarò, San Teodoro, Malvagna, Roccella Valdemone, Moio Alcantara, Santa Domenica Vittoria e Floresta, la battaglia a difesa dell’ospedale di Bronte non finisce mai. Dopo aver lottato per difendere il Punto nascita, all’orizzonte si avvicina la battaglia per impedire che il reparto di Chirurgia venga depotenziato. I tagli proposti dalla Regione siciliana per ottenere il via libera da parte del Ministero della Salute a delle assunzioni, infatti, non risparmiano l’ospedale di montagna di Bronte che, secondo i piani, nel 2017 dovrebbe perdere il primario di Chirurgia, con il reparto che dovrebbe essere accorpato, assieme a quello di Paternò a Biancavilla. E la domanda dei sindaci è quanto meno pertinente: senza un primario stabile i servizi ne risentiranno? Per questo Graziano Calanna, sindaco di Bronte, ha riunito il Comitato per un sopralluogo in reparto. Presenti con Calanna, gli assessori di Bronte Nuccio Biuso e Francesco Bortiglio, il sindaco di Cesarò, Salvatore Calì, Rodolfo Arcodia assessore di Maniace, il vice sindaco di San Teodoro, Aldo Virzi con l’assessore Cettina Carameli. “Le sensazioni non sono positive. – esordisce Graziano Calanna – I lavori che non riprendono, il Direttore generale che non riceve i Sindaci, le notizie che, trapelando, lasciano intravedere una futura mappa ospedaliera ricca nell’area metropolitana e praticamente nulla da noi”. E per i sindaci quanto visto prova quanto sospettato: “Abbiamo ascoltato alcuni pazienti, raccogliendo lamentale che ormai conosciamo da tempo. I suppellettili del reparto sono vetusti, come ormai particolarmente scomodi sembrano i materassi dei letti ormai esausti. I campanelli di emergenza continuano a non funzionare nonostante i vari appelli, ma quello che ci fa riflettere maggiormente e che da 5 anni l’organico è carente di un medico. Mi domando: quando sarà tolto anche il primario, il numero e la qualità dei servizi offerti rimarrà uguale? Temendo che non sia così i sindaci prendono una decisione: “Incontreremo direttamente il presidente Crocetta e l’assessore Gucciardi. – affermano – Chiederemo loro garanzie”. “Effettueremo un’analisi sulle carenze di tutti i reparti – afferma Calì – e chiederemo a Crocetta e Gucciardi di colmare le lacune”. “La situazione sta degenerando. – aggiunge l’assessore Carameli – La Chirurgia è troppo importante. Noi di San Teodoro non possiamo immaginare di dover percorrere 45 minuti di strada per un’urgenza”. “Intanto – conclude l’assessore Arcodia – chiederemo al direttore generale dell’Asp di essere ascoltati. Guai a diminuire i servizi, guai a lasciare nei reparti i materassi che abbiamo visto questa mattina”. L.S. Fonte “La Sicilia” del 20-07-2016