La Prefettura di Palermo, alla vigilia del Consiglio comunale, revoca con “decorrenza immediata” la nomina del segretario comunale a scavalco del Comune di Bronte ed il sindaco, Graziano Calanna, minaccia ricorso, ipotizzando l’interruzione di pubblico servizio. L’Assemblea consiliare era stata convocata questa mattina per discutere la relazione annuale del primo cittadino e ben 8 interrogazioni, ma il presidente, Nino Galati, non ha neanche ufficialmente aperto i lavori, limitandosi a comunicare ai consiglieri i contenuti della lettera della Prefettura palermitana, spedita giorno 1 agosto e giunta a Bronte il 2, proprio alla vigilia del Consiglio comunale. “Premesso – si legge nella nota – che il sindaco di Bronte ha chiesto di affidare l’incarico di reggenza a scavalco, dal 18 luglio al 31 agosto, al dott. Michelangelo Lo Monaco titolare della segreteria del Comune di Taormina e che con proprio provvedimento il 26 luglio l’incarico è stato conferito, considerato che il sindaco del Comune di Taormina “esprime parere contrario”, si ritiene di modificare il precedente provvedimento e si dispone la cessazione dell’incarico”. “Siamo senza segretario. – ha spiegato il presidente Galati – Non abbiamo avuto neanche il tempo di cercare una soluzione alternativa. La vice segretaria, infatti, è in ferie”. Il sindaco Graziano Calanna punta il dito senza mezzi termini contro il Ministero dell’Interno: “Questo provvedimento di revoca è quanto meno inusuale – ha affermato – e comunque va contro il Comune di Bronte. Ci sono voluti 5 giorni per ottenere il nostro segretario e la Prefettura ha revocato il provvedimento in 5 minuti, senza nominare un sostituto e senza chiedersi se si interrompeva il pubblico servizio, come sta accadendo adesso in Consiglio comunale. Contesto – continua – la motivazione, non mi risulta, infatti, che un sindaco abbia il potere di esprimere pareri su una nomina a scavalco di un segretario. Il precedente segretario di Bronte ha ricevuto diverse nomine a scavalco in altri Comuni e spesso in quello di Taormina, e mai nessuno ha chiesto a me pareri. Soprattutto però – conclude – è diritto del sindaco indicare il proprio segretario comunale di fiducia. Lo dice la legge e ci vuole ben altro per revocarne la nomina. Mi riservo quindi di agire in giudizio contro il Ministero dell’Interno, la Prefettura di Palermo e chi direttamente ha firmato il provvedimento”. Veloce il dibattito. “Non credo – ha affermato il consigliere Carlo Castiglione – che il Ministero dell’Interno abbia colpe, ma condivido l’idea di difendere i diritti del Comune nelle sedi opportune. Che si trovi presto una soluzione”. “Il Comune – ha aggiunto il consigliere Salvino Luca – ha l’esigenza di difendersi contro chi non vorrebbe il suo bene. Argomento delicato che dovrebbe diventare oggetto di un preciso ordine del giorno da discutere in Consiglio”.