Si preannunciano tempi grami per Randazzo e i randazzesi, dopo l’approvazione, nell’ultimo consiglio comunale, dell’adesione alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale. Un passaggio che impone, almeno per i prossimi anni, un rigore finanziario per permettere di recuperare un dissesto che dovrebbe aggirarsi sui 7 milioni di euro circa, di cui 3 e mezzo fuori bilancio e quasi 4 da accertare. La proposta è stata presentata da Lucio Rubbino, ed è passata con 13 voti a favore e 3 contrari. Ora dovrà essere presentata entro 5 giorni alla Corte dei Conti regionale ed al Ministero dell’Interno, ed entro 90 giorni tornare in Consiglio comunale, per la definitiva approvazione del piano di riequilibrio, e dei bilanci di previsione del 2015 (Randazzo non l’ha ancora approvato) e 2016, e soprattutto per mettere nero su bianco su come recuperare queste cifre. La maggior parte dovranno venire dalle imposte, con probabili aumenti, ma soprattutto con il recupero di tributi non pagati, e che adesso dovranno essere necessariamente riscossi se si vuole recuperare una parte di debiti. Il resto dovrebbe giungere da tagli, e da minori servizi, così come venuto fuori dal dibattito scaturito in Consiglio comunale. “E’ la scelta migliore che potevamo fare – dice il sindaco Michele Mangione – dopo anni in cui nessuno aveva affrontato il problema. Con questa procedura, possiamo salvare l’Ente, evitando il dissesto di bilancio che avrebbe paralizzato completamente l’Ente. La legge ci impone il rientro entro 10 anni massimo, ma se i conti tornano, possiamo anche farlo in tempi minori. Dovremo avere molta oculatezza e rigore nelle spese, ma soprattutto cercare di recuperare i tributi non riscossi, e intraprendere nuove iniziative tra cui il risparmio energetico, sfruttando anche bandi europei, e tutto quello che ci permetta di avere maggiori entrate rispetto a quelle attuali. Il debito, con la mia amministrazione, è stato per la prima volta quantificato e certificato, dopo anni in cui si parlava di cifre senza nessuna cognizione”. Un primo risparmio, il sindaco lo ha già realizzato, ritirando una delibera, che avrebbe adeguato il compenso del Segretario generale come previsto dal contratto, con un aumento di circa 11 mila euro annui. e’ stato il consigliere Alfio Ragaglia, a sollevare il problema, e dopo un acceso dibattito, entrambi gli schieramenti hanno fatto cambiare idea al sindaco, che ha ritirato la proposta. Un altro punto su cui il dibattito è stato molto acceso è quello riguardante gli articolisti, che non avevano la copertura finanziaria per i loro stipendi. A tal fine, è stata fatta una richiesta alla Regione di ulteriori 60 mila euro che potrebbero bastare a coprire le previsioni. Una situazione comunque molto grama, che coinvolge tutte le forze politiche presenti in Consiglio, che adesso dovranno rimboccare le maniche e cercare le soluzioni ai problemi, senza tuttavia tartassare ulteriormente i cittadini. Il difficile comincia adesso, visto che dalle parole bisogna passare ai fatti. Un compito molto difficile figlio di una gestione poco oculata avuta finora. I cittadini di Randazzo aspettano molte risposte, ma soprattutto, sperano di non pagare per tutti. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 12-08-2016