Fanno “squadra” i sindaci del versante nord dell’Etna contro la riforma della rete ospedaliera disegnata dall’assessore Baldo Gucciardi. Ne dà notizia il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, che ieri si è più volte sentito con i colleghi di Maletto (Salvatore Barbagiovanni), Maniace (Nino Cantali) e Randazzo (Michele Mangione). “La linea è unica – afferma Graziano Calanna – e presto coinvolgeremo tutti i sindaci dell’Osservatorio permanente sui diritti alla Salute che fino ad oggi si sono battuti affinché l’ospedale venisse potenziato e non ridotto ad un Pte. Per prima cosa chiederemo un incontro con il presidente Crocetta e con l’assessore Gucciardi per capire con esattezza quali sono i reparti che verranno soppressi. Fino ad oggi, infatti, sappiamo solo che l’ospedale diventerà “Pte – Presidio in zona disagiata”, una definizione che se corrisponde a quanto previsto dal decreto ministeriale del 2 aprile 2015 n.70 non piace per niente”. A leggere il decreto che ci mostra il sindaco, infatti, si evince che un presidio in zona disagiata deve avere un reparto di 20 posti letto di medicina generale con un proprio organico di medici e infermieri, una chirurgia ridotta che effettua interventi in Day surgery o eventualmente in Week Surgery con la possibilità di appoggio nei letti di medicina, un Pronto soccorso presidiato da un organico medico dedicato all’emergenza – urgenza e la possibilità di eseguire indagini radiologiche con trasmissione di immagine collegata in rete al centro hub o spoke più vicino. “E se è solo questo non possiamo accontentarci – conclude Calanna – anzi preannuncio già che sarà il popolo a ribellarsi. Così, fra le altre cose, si perderebbero i posti letto di Chirurgia, l’Ortopedia, la Pediatria ed il Punto nascita per cui ci siamo tanto battuti. All’assessore chiederemo i dovuti chiarimenti, poi ognuno trarrà le proprie conclusioni”. Fonte “La Sicilia” del 13-09-2016