Temporaneo stop della “guardia attiva 24 ore su 24” nel reparto di Pediatria dell’ospedale di Bronte. Dei 5 medici in servizio ne sono rimasti solo 3. Uno, terminato il periodo di mobilità forzata, è ritornato all’ospedale di Biancavilla, mentre il secondo attualmente è in malattia dopo un incidente. Con soli 3 medici è impossibile garantire la presenza in ospedale giorno e notte di un pediatra e allora si è tornati al vecchio sistema delle reperibilità. Una situazione che mette tutti in apprensione. Già domenica notte una partoriente ha accusato un distacco di placenta e solo perché il medico reperibile è arrivato in tempo si sono evitati guai maggiori. “Il medico tornato a Biancavilla verrà sostituito sabato – afferma il direttore della Spedalità pubblica dell’Asp 3, Giuseppe Spampinato – ho già firmato la nomina. Con un altro medico è possibile effettuare nuovamente i turni di guardia attiva. Sabato dovrebbe tornare anche il medico in malattia e nel caso non tornasse proveremo a sostituirlo. Sappiate però che è molto difficile far venire pediatri a Bronte, perché chi ha i titoli preferisce o i grossi ospedali o quelli vicino casa”. La verità è che la sanità non è in grado di difendere gli ospedali delle periferie, anche a causa di scelte del passato troppo a servizio degli ospedali di città, come ha confermato anche il presidente della Regione Rosario Crocetta, ricevuto in Comune dal sindaco, Graziano Calanna. Il presidente, infatti, alla decisa richiesta del sindaco di Bronte e dei colleghi del territorio di salvaguardare e potenziare l’ospedale ha risposto: “Avete ragione. Ho bloccato la nuova rete ospedaliera perché penalizzante per una fetta della popolazione. In Giunta regionale mi sono chiesto come possono fare le popolazioni dei Comuni di montagna, che condanno a morte se tolgo i Pronti soccorso. Non possiamo accettare tutte le indicazioni provenienti da Roma, non si adattano al nostro territorio diverso da quello della Lombardia ricca di strade e autostrade. Dobbiamo capovolgere l’idea di un’ospedalità accentrata nelle grandi città, perché non funzionerà e priverà i piccoli Comuni di un servizio essenziale”. Durante l’incontro in Comune Crocetta ha anche affrontato il problema dei precari degli enti locali. “Nessuno perderà il lavoro – ha assicurato – saranno tutti inglobati nella “Resais spa”, per poi tornare nei Comuni”. Crocetta ha assicurato tutele anche per i forestali e maggiore attenzione verso i bilanci dei Comuni, che tagli ingiustificati e iniqui rischiano di mandare in dissesto. L.S. Fonte “La Sicilia” del 27-09-2016