“I posti letto della Residenza sanitaria assisstita dell’ex ospedale di Randazzo tornino 31”. E’ la mozione che il Consiglio di Randazzo ha approvato all’unanimità dopo la comunicazione dell’Asp che i posti letto della Rsa erano stati dimezzati temporaneamente per i lavori nella struttura. “Il direttore del Distretto sanitario – si legge nella mozione – spiega che l’organico manca di 3 unità (due infermieri e un ausiliario), per cui non è possibile garantire la necessaria sicurezza ai ricoverati, considerato che è stata disposta la riduzione temporanea dei ricoverati da 31 a 16, ritenendo che non possiamo accettare alcuna riduzione dei ricoveri, chiediamo un incontro con i vertici dell’Asp per conoscere le reali intenzioni circa il mantenimento della struttura, l’incremento del personale infermieristico e ausiliario affinché i posti letto tornino 31”. Qualunque sia la vera causa della riduzione dei posti letto ( i lavori per l’Asp, la carenza del personale per i consiglieri comunali), il timore che il servizio venga soppresso è alto. La rimodulazione della rete ospedaliera prima proposta e poi bloccata dal governatore Crocetta, imponeva tagli ovunque e quindi Randazzo che, oltre al Pte ha solo la Rsa, teme che la riduzione dei posti letto sia l’anticamera del trasferimento del servizio. “Il mio dubbio e il mio timore – spiega il consigliere Cettina Foti in una nota – è che questi posti vengano dirottati presso altre strutture della provincia. Timore dettato dal fatto che un coordinatore della Rsa di Randazzo si è dimesso e ha chiesto trasferimento presso altra struttura. Se teniamo conto che per mantenere una Rsa sono necessari almeno 20 posti letto, rischiamo di perdere anche i restanti 16 e quindi l’intero reparto”. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 20-10-2016