Il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, continua a spingere al fine di riottenere il servizio di Urologia dell’ospedale “Castiglione Prestianni”, sospeso dall’Asp 3 di Catania. Dopo aver affermato di essere pronto a chiedere ai cittadini di scendere in piazza e manifestare, oggi torna a scrivere ai vertici dell’Asp, ricordando al direttore generale Giuseppe Giammanco di aver già scritto il 6 ottobre scorso, senza però aver ottenuto risposta. “Nelle vesti di sindaco della mia città, si legge nella nota – inviavo a codeste autorità una nota, chiedendo notizie riguardo il funzionamento del servizio di Urologia dell’Ospedale Castiglione Prestianni di Bronte. Inopinatamente, pur essendo trascorsi 12 giorni, non ho ancora ricevuto risposta. Pertanto, dando per scontato che il mancato riscontro della nota in oggetto sia dipeso da ostacoli di natura tecnica e non certo da scortesia istituzionale, reitero le richieste a suo tempo formulate, ed esattamente: 1) come mai il sindaco non è stato informato dell’improvvisa sospensione del servizio? 2) come e quando intende l’Asp rimediare ad una sospensione che pregiudica la qualità dei servizi resi dall’ospedale, compromettendo il rapporto di fiducia che deve esserci fra paziente ed ospedale? 3) come intende l’Asp garantire la continuità di cura dei pazienti in trattamento? Si chiede, inoltre, di ottenere copia della documentazione epistolare fra i medici del servizio di Urologia dell’ospedale di Bronte, l’Asp e le Direzione sanitaria dell’ospedale brontese, fin dall’inizio della vicenda, al fine di avere piena contezza dell’accaduto ed avere la possibilità di valutare ed eventualmente porre in essere, ogni azione atta a difendere il diritto alla salute dei residenti del territorio”. Già perché a Bronte aleggiano dubbi sulle cause che hanno provocato la sospensione del servizio, nonostante l’Asp abbia ribadito sulla stampa che tutto è nato a causa di una carenza di personale medico. “Che li comunichino ufficialmente al Comune – ribadisce Calanna – inviandoci anche copia delle missive che medici e l’Asp nei mesi scorsi si sono scambiati. Non è al sindaco che bisogna spiegare, ma attraverso di lui, al popolo”. Fonte “La Sicilia” del 23-10-2016