Ieri mattina niente chiamate al lavoro all’Ufficio per l’impiego e i forestali aderenti al comitato spontaneo, che nei giorni scorsi hanno occupato la sala consiliare, ieri sera sono tornati in piazza Municipio, minacciando altre manifestazioni. Lo hanno fatto per poche ore, più o meno dalle 17,30 fino alle 20, il tempo necessario per ottenere qualche indiscrezione in più rispetto a questa mattina, quando, invano, hanno atteso davanti l’ex Ufficio di collocamento. Le chiamate, in effetti, sono arrivate nel primo pomeriggio, quando però ormai non era possibile, procedere. Probabilmente i lavoratori potranno firmare l’accettazione oggi, ma a dimostrazione di come alto sia il livello di agitazione e invece nulla la fiducia nei confronti delle istituzioni, i lavoratori sono rimasti un pò in piazza per sottolineare come per loro il ritardo si traduca nell’ennesima presa in giro. «Oggi sono state deluse le nostre aspettative. – dice Rita Baffiera – Ci avevano promesso che lunedì avremmo firmato, per lavorare martedì 11. Ma stamattina non è stato così. Le istituzioni ci hanno ancora una volta preso in giro». La verità è che, anche se sanno che presto saranno avviati al lavoro e che tutto sommato si tratta di un ritardo di un giorno, fra i lavoratori serpeggiano dubbi e soprattutto una totale sfiducia. «Ci hanno detto – affermano in molti – che saremo assunti solo per 10 giorni. Ci auguriamo tutti che si facciano le prosecuzioni subito e senza interruzioni». «Abbiamo avuto assicurazioni – continua la signora Baffiera – sul fatto che sarebbero stati mantenuti gli accordi siglati nel 2009, che sono cosa ben diversa dal mantenimento dei livelli occupazionali. Di conseguenza chi appartiene alla fascia delle 151 giornate ne deve compiere 180, chi è nella fascia delle 101 deve lavorare per 150 ed i settantottisti devono lavorarne 101». «Qualsiasi altra proposta – conclude – non è rispettosa degli accordi e mi domando: come potremo mai a completare le giornate se non cominciamo subito? ». C’è anche chi protesta con le organizzazioni sindacali: «I segretari regionali dei sindacati confederali dovrebbero dimettersi. – afferma Salvatore Pagano – tutti i lavoratori della Sicilia oggi si sono recati agli uffici di collocamento per non far niente. Siano stati umiliati». «Il sindacato non ha mai detto – replica Alfio Mannino segretario provinciale della Flai Cgil – che lunedì o martedì i lavoratori sarebbero andati al lavoro. Anzi è sempre stato prudente sulle affermazioni avventate di altri. Giusta la revoca dello sciopero perché non si può interrompere una trattativa per un giorno di lavoro». Anche il sindaco Del Campo sente il dovere di rassicurare tutti: «Attualmente la richiesta di lavoro è parziale, ma presto sarà colmata. Capisco lo stato d’animo dei lavoratori, ma chi conosce tempi e procedure immaginava che solo in settimana i lavoratori sarebbero stati avviati». Alla fine i lavoratori hanno lanciato un messaggio alla città che a loro dire è stata poco solidale: “Siamo stati qui – dice la sign Maria Pagano – per rappresentare non solo i forestali, ma anche artigiani e commercianti di Randazzo che dal nostro reddito ne traggono benefici grazie all’economia indotta».
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 11-09-2012