Slitta l’inizio della refezione scolastica cofinanziata dal Comune nelle classi di Bronte che effettuano il tempo prolungato. Non essendo ancora stato approvato il bilancio di previsione 2016, l’Amministrazione comunale non può organizzare il servizio, con diversi genitori che hanno deciso di provvedere privatamente all’acquisto dei pasti per i propri figli. Ovvio che i genitori, un po alla spicciolata sono giunti in Comune per chiedere spiegazioni. Qualcuno ha anche ipotizzato che il servizio fosse stato soppresso, ma il sindaco ha rassicurato tutti: “Tutti tranquilli, – ha affermato -riportiamo la questione “Refezione scolastica” sulla strada della verità. Il servizio non è stato assolutamente soppresso, ma, come ogni anno, non può partire se non viene approvato il bilancio. E noi abbiamo deciso di non approvarlo prima che la Regione siciliana ci restituisca gli 841 mila euro sottratti a nostro avviso ingiustamente dal fondo precari sol perché riscuotiamo le royalties. Sappiate che – continua – abbiamo previsto le somme per la refezione scolastica, a dimostrazione che non abbiamo soppresso il servizio, ma approvare il bilancio adesso significherebbe rinunciare a fondi che servono a tutta la Comunità per realizzare ed illuminare le strade ed offrire servizi”. In tanti però si chiedono se e quando la Regione restituirà le somme: “Abbiamo avuto la promessa del presidente Crocetta e le notizie ancora non ufficiali che ci giungono da Palermo sono confortanti. Sappiamo, inoltre, che la Regione siciliana approverà la manovra con cui dovrebbe restituire le somme entro il 30 novembre. Chiedo quindi fiducia e pazienza, ma credetemi, non ci vorrà molto tempo. Sono certo che dimostreremo alla Città che stiamo operando nell’esclusivo interesse dei brontesi su un servizio importante che, in verità, ad eccezione dello scorso anno qualche problema lo ha sempre causato”. Ad usufruirne della refezione scolastica complessivamente sono circa 600 alunni della scuola dell’Infanzia, Elementare e Media che effettuano il tempo prolungato. Ad attendere che il Comune ripristini il servizio sono in tanti, anche perché lo scorso anno il Comune, su richiesta del sindaco Graziano Calanna, per venire incontro alle famiglie numerose con redditi bassi, ha contribuito al pagamento della quota di compartecipazione riservata agli utenti. “Lo abbiamo fatto nel rispetto dei principi di solidarietà ed equità sociale. – ha concluso il sindaco – Non è concepibile che ci siano bambini che possano usufruire della mensa ed altri no. Come sarebbe assurdo, in questo periodo di crisi, perdere quasi 900 mila euro, per non aspettare ancora qualche settimana”.