Arriva sul tavolo del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Del Rio, la spinosa ed eterna questione del progetto di ammodernamento del tratto Fiumefreddo – Randazzo della Ss 120 che l’Anas 3 anni fa ha annunciato di poter completare in 3 mesi, ma che ancora non ha presentato. L’Anas, dopo non avere risposto nell’aprile scorso a una lettera inviata dal sindaco di Randazzo, Michele Mangione, che chiedeva lumi sui ritardi nel completamento di una progettazione che lo stesso Comune aveva pagato inviando all’Anas 512 mila euro, sollecitata dal sottosegretario alle Infrastrutture, Umberto De CAro, aveva assicurato che il progetto dopo l’estate sarebbe stato completato. Oggi, in autunno inoltrato, non avendo ancora notizie certe, Mangione ha deciso di scrivere nuovamente. Questa volta però non all’Anas, ma direttamente al ministro Del Rio. “Mi permetto sottoporle ancora una volta la delicata questione dell’ammodernamento della Ss – si legge nella missiva – Una strada che è di importanza vitale per lo sviluppo economico e sociale dell’intera zona jonico – etnea”. Mangione ricorda come nell’ormai lontano 2003 al Comune veniva assegnata la somma di euro 4 milioni e mezzo di euro per l’ammodernamento e che, a seguito di ritardi che l’attuale sindaco non imputa al Comune, 3 furono ritirati. Con le restanti somme si fecero dei lavori nel tratto della Statale interno all’abitato, si realizzò uno studio di fattibilità e la somma restante, dopo intricate vicende burocratiche, fu consegnata all’Anas: “Vedrete in 6 mesi avremo un progetto definitivo”. Era il 14 aprile del 2013 e ancora del progetto definitivo neanche l’ombra. “Da allora – continua Mangione – ho interloquito più volte con l’ing. Ugo Dibennardo a con i progettisti incaricati, che hanno sempre annunciato l’imminente consegna definitiva del progetto, finora mai avvenuta. Oggi per percorrere i 30 chilometri che dividono Randazzo dall’imbocco del casello autostradale di Fiumefreddo ci si può impiegare quasi un’ora. Sig. Ministro, ho la speranza che finalmente vi siano “orecchie che ascoltino” le istanze di un territorio che potenzialmente ha tutti i requisiti per un reale sviluppo economico . sociale, ed invece, purtroppo, viene lasciato a se stesso con una viabilità risalente, sul vero senso della parola, al tempo dei Borboni, pericolosissima e di certo non più adeguata ai tempi moderni”. Anche a noi recentemente Anas ha assicurato che la presentazione del progetto è imminente. La gente però spera che qualcosa si muova sul serio. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 03-11-2016