“Più che il nostro dialetto, facciamo conoscere ai nostri ragazzi la storia della Sicilia e soprattutto gli uomini illustri che hanno illuminato il passato di Bronte”. Lo ha chiesto il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, ai dirigenti scolastici della sua cittadina durante l’ormai tradizionale vertice di inizio anno scolastico. All’incontro, tenuto nella sala della Giunta, hanno partecipato anche l’assessore alle Politiche scolastiche, Enzo Bonina ed il presidente della IV commissione consiliare Maria De Luca. “Nonostante siamo in periodo di forzata “spending review” – ha affermato il sindaco Firrarello – il Comune, attraverso una sana gestione amministrativa, è riuscito a mantenere servizi importanti come la refezione e lo scuolabus. Questo perché siamo convinti che la scuola debba essere messa nelle condizioni migliori per svolgere il ruolo formativo a favore dei brontesi di domani che, a nostro avviso, dovrebbero studiare storia e personaggi locali, oltre ad analizzare gli aspetti del fenomeno mafioso, per coltivare e radicare dentro di se sentimenti di contrasto contro ogni forma di illegalità”. “L’incontro – ha detto a noi l’assessore Bonina – è servito anche per confermare la sinergia che deve sempre esiste fra Comune e mondo della scuola, al fine di agevolare i nostri ragazzi”. Il sindaco, inoltre, ha invitato le scuole a partecipare alla giornata “La scuola scende in piazza”, diventata ormai appuntamento fisso della Sagra del pistacchio, ed alle olimpiadi di primavera, che ogni anno vedono gareggiare, nel pieno rispetto dei valori dello sport, centinaia di scolari e studenti. Ed i dirigenti hanno apprezzato le sollecitazioni del sindaco, soprattutto per quanto riguarda lo studio degli uomini illustri della cittadina. Bronte, infatti, dal 1700 atutto il 1800 è stato un paese fecondo di personaggi che si sono formati nella grande fucina del Sapere siciliano del Real Collegio Capizzi. Ci sono stati illustri prelati come il cardinale Antonino Saverio De Luca, benefattori come il venerabile Ignazio Capizzi, scrittori e studiosi come Benedetto Radice, oppure medici celebri come Arcangelo Spedalieri. E la lista potrebbe essere ben più lunga, con ogni personaggio che potrebbe raccontare un pezzo di storia di sicuro grande insegnamento didattico e morale.
L’addetto stampa Gaetano Guidotto