L’assessore regionale alle infrastrutture, Giovanni Pistorio, aiuterà i sindaci dell’Etna a convincere l’Anas che il tratto Randazzo Fiumefreddo della Ss 120 deve essere ammodernato. Pistorio, infatti, dopo aver ascoltato un pò tutti i primi cittadini del versante nord ovest dell’Etna che hanno partecipato alla tavola rotonda sulla mobilità organizzata a Bronte dalla Cisl, ha annunciato il proprio impegno affinché anche la nuova Ss 120 venga progettata e finanziata. In particolare l’assessore è stato colpito dal resoconto del sindaco di Randazzo, Michele Mangione, che dal palco del Cine teatro comunale di Bronte ha definito “grave il comportamento dell’Anas, che dopo aver ottenuto 525 mila euro dal Comune di Randazzo per iniziare nel 2013 la progettazione della nuova arteria stradale, non ha ancora presentato il progetto, senza fornire le opportuna spiegazioni”. “Ho preso atto questa mattina – dice a noi l’Assessore – di una situazione che gli amministratori locali non mi avevano rappresentato. Spesso ho ricevuto sollecitazioni da Bronte per la Ss 284, ma dai sindaci dei Comuni attraversati dalla Ss 120 mai. Adesso il sindaco di Randazzo mi verrà a trovare ed telefoneremo all’Anas”. Il sindaco di Randazzo, che per la Ss 120 ha pure scritto all’ex ministro De Rio, incassa il colpo e dice: “Con l’assessore siamo rimasti che ci sentiamo telefonicamente lunedì 19 mattina. Vedremo cosa accadrà”. Certo però il fatto che la querelle fra il Comune di Randazzo e l’Anas, finita spesso sui giornali, non sia arrivata sul tavolo dell’assessore regionale denuncia quanto meno qualche lacuna. Sulla vicenda, infatti, nel maggio scorso il deputato regionale Concetta Raia ha presentato una interrogazione, indirizzandola all’assessore regionale alla Infrastrutture. Credendo ciecamente alla buona fede dell’assessore Pistorio, che anzi va ringraziato, ci domandiamo: come mai l’interrogazione non è arrivata sul tavolo dell’assessore? Come mai dopo sette mesi non è stata ancora trattata? Forse è meglio tralasciare il passato, attendendo un futuro diverso. Così sperando sia migliore, anche per promemoria per la politica che ci rappresenta, ripercorriamo i tratti più salienti nella storia più recente dell’ammodernamento di questa strada. Nulla di strano che servano. Tutto è iniziato nell’ormai lontano 2003, quando al Comune di Randazzo è stata assegnata la somma di euro 4 milioni e mezzo di euro per l’ammodernamento della statale. A seguito di ritardi, che l’attuale sindaco Mangione nella lettera a Del Rio, ritiene di non imputare ak Comune, 3 milioni furono ritirati. Con le restanti somme si fecero dei lavori nel tratto della Statale interno all’abitato, si realizzò uno studio di fattibilità (per mettere pace fra chi sosteneva che dovesse essere realizzato un nuovo tracciato e chi voleva ammodernare quello esistente) e la somma restante, dopo intricate e quasi incredibili vicende burocratiche, si consegnò all’Anas. Il suo compito era quello di redigere il progetto. Per questo si effettuò un incontro nella sala della Giunta del Palazzo municipale, dove i dirigenti dell’Anas non ebbero alcuna remora ad affermare: “Vedrete in 6 mesi avremo un progetto definitivo”. Era il 14 aprile del 2013 ed ancora del progetto definitivo neanche l’ombra. Da allora inutili sono state le interlocuzioni che il sindaco Mangione ha spesso dichiarato di aver avuto con l’ing. Ugo Dibbennerdo dell’Anas. GAetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 12-12-2016
TRENTA CHILOMETRI CON 153 CURVE E CINQUE PASSAGGI A LIVELLO – g.g.) Per capire quanto sia anacronistico e penalizzante l’attuale tratto della Statale 120 Randazzo – Fiumefreddo basta percorrerlo. I 30 km che separano Randazzo dallo svincolo di Fiumefreddo presentano ben 153 curve o cambi di direzione, si attraversano 2 centri abitati e tre frazioni, e si trovano 5 passaggi a livello della ferrovia Circumetnea. Se capita di guidare con gli stessi tempi e nella stessa direzione del treno, i passaggi livello si troveranno tutti chiusi. Sorpassare poi è quasi impossibile.