“Organizzare convegni che coinvolgano la società civile è importante, partecipare a incontri solo per fare sfoggia di oratoria serve a ben poco. Non capisco, infatti, l’atteggiamento dell’assessore regionale ai Beni culturali, Carlo Vermiglio, il quale sa bene, poiché promana dal suo assessorato, che la bozza di Piano paesaggistico penalizza i territori. Non servono le sue parole, servono i fatti”. E’ il risoluto commento del sindaco di Bronte, Graziano Calanna, dopo il convegno organizzato a Bronte sul Piano paesaggistico: “La bozza di piano presentata – ribadisce Calanna – è zeppa di penalizzazioni che l’assessore sicuramente conosce. Io ringrazio la dottoressa Maria Grazia Patanè, soprintendente ai Beni culturali e ambientali di Catania, perché, rendendosi conto del nostro disagio, ha ricevuto le nostre osservazioni, ma auspichiamo che vengano accolte. Il problema é che del piano deve cambiare filosofia, coniugando la salvaguardia con la vita dell’uomo”. Per il sindaco di Bronte, infatti, il Piano presentato a giugno penalizza le attività economiche esistenti da decenni. “Il documento – spiega – prevede che una larga fascia di territorio parallela al fiume Simeto diventi zona di tutela 3, ovvero di tutela massima. Eppure lì vi sono le rinomate aziende di frutta fresca di Bronte che hanno bisogno di strutture, capannoni e altro. Vi sono poi pistacchieti, uliveti e pure la frazione Serra con le sue abitazioni. Vi sono anche – ribadisce – aziende zootecniche nelle zone più interne e se guardiamo bene ci accorgiamo che la bozza contrasta con il nostro Prg appena approvato e ci impedisce la ricostruzione del Borgo Caracciolo nella Ducea Nelson. Capiscono l’esigenza di salvaguardare l’ambiente – conclude – ma il Piano deve totalmente cambiare filosofia, coniugando la tutela con la vita dell’uomo”. E sul Piano Paesaggistico il sindaco Graziano Calanna, non solo ha dato mandato agli uffici di redigere e inviare alla Soprintendenza le osservazioni, ma ha anche effettuato degli incontri con i tecnici della cittadina. “Tecnici – ha continuato Calanna – che con grande senso di responsabilità hanno accettato l’idea che la tutela e la salvaguardia del nostro territorio passi attraverso dei vincoli, purché questi non impediscano ai proprietari di costruire, lavorare nelle proprie aziende e programmare lo sviluppo economico. Invece i tecnici mi dicono che neanche la mappa dei boschi corrisponde per intero alla realtà. Immagino che all’assessore Vermiglio questi problemi siano stati più volte rappresentati. Aspettiamo quindi che intervenga con i fatti.