“Presentate ricorso al Tar contro il decreto che chiude il Punto nascite dell’ospedale di Bronte come hanno fatto a Cefàlù”. E’ la proposta che Giuseppe Mancuso, presidente del comitato cittadino “Uniti per la difesa dell’ospedale Castiglione Prestianni di Bronte, del punto nascite e per la tutela del diritto alla salute”, ha rivolto ai sindaci di Bronte, Maletto, Maniace, Randazzo, Cesarò, San Teodoro, Floresta e Santa Domenica Vittoria, ovvero ai primi cittadini dei Comuni che gravitano attorno Bronte dal punto di vista ospedaliero. “Alla luce delle notizie riguardanti l’accoglimento da parte del Tar – si legge nella missiva – dei ricorsi presentati dai sindaci di Lipari e del comprensorio del presidio ospedaliero di Cefalù, e per la quale il Tribunale Amministrativo ha deciso a favore del mantenimento dei due Punti nascita, vi chiedo di presentare opportuno ricorso al fine di scongiurare la definitiva chiusura del Punto nascite dell’Ospedale di Bronte”. Il Tar della Sicilia, infatti, ha sospeso il decreto dell’assessore regionale alla salute Massimo Russo con il quale viene disposta la chiusura del centro nascite dell’ospedale di Cefalù. Il ricorso era stato presentato dai Comuni di Cefalù, Pollina, Lascari, Gratteri, Campofelice di Roccella, San Mauro Castelverde, Collesano, Isnello e Castelbuono. “Cefalù – dice Mancuso – ha le stesse caratteristiche di Bronte e di conseguenza, visto che la politica stenta ad ascoltare i diritti dei cittadini, questi potrebbero essere tutelati dalla magistratura”. Vero è anche però che non tutti i ricorsi contro la chiusura dei Punti nascita siciliani sono stati accolti. Anche a Licata i sindaci hanno presentato ricorso per salvare il Punto nascite dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso, ma il Tar lo ha rigettato. “Vero – risponde Mancuso – ma la situazione è diversa. Il nostro è un territorio di montagna con tantissime criticità”.
Fonte “La Sicilia” del 20-04-2012