BRONTE. Si prova a tornare alla normalità dopo le intense nevicate dei giorni scorsi. Ieri sono state riaperte la statale 120 “dell’Etna e delle Madonie” e la statale 289, che da Cesarò conduce a San Fratello, dal km 15 al km 49. Restano chiuse le statali 113 “Settentrionale Sicula” (dal km 7 al km 13) nel territorio comunale di Messina e 185 “Di Sella Mandrazzi”, dal km 22 al km 40, tra Novara di Sicilia e FRancavilla di Sicilia in provincia di Messina. Completamente libero dalla neve, invece, il tratto Randazzo – Bronte della Ss 284. Ancora disagi per turisti ed allevatori. E’ stato recuperato incolume uno snow – border, rimasto bloccato in un pendio ghiacciato in corrispondenza del teatro eruttivo del 2002 a Piano Provenzana. Le operazioni di recupero sono state condotte dal personale del Cnsas (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) e del Soccorso alpino della Polizia di Stato, con l’ausilio di uomini e mezzi della società “Star”. Intanto iniziano a scarseggiare i beni di prima necessità nelle tre isole Egadi e sono rimaste senza luce alcune zone di Favignana e Marettimo. Il maltempo, il forte vento e le condizioni proibitive del mare hanno provocato molti disagi per gli abitanti soprattutto di Marettimo, la più lontana che è rimasta isolata e dove neppure gli aliscafi sono riusciti ad attraccare. Si attende con ansia l’arrivo dei traghetti che portano i carichi di merci. Ieri mattina la motonave Vesta è stata costretta a saltare lo scalo di Favignana dove il maltempo ha distrutto il muro di contenimento del lungomare e la pavimentazione dell’area portuale. Danni alle colture agricole a bassa quota come i giardini di arance o alle serre. “Riceviamo – scrive il presidente di Confagricoltura di Catania, Giovanni Selvaggi – continue segnalazioni di danni ingenti. A Randazzo sono crollate, sotto il peso della neve, le coperture di alcuni vivai e anche in contrada Sferro e in tutta la Piana i danni sono ingenti. I tecnici della nostra confederazione hanno cominciato ad effettuare sopralluoghi nelle aziende della Provincia per avere in tempi brevi un prima stima dei danni”. Se gli aranceti e gli alberi sempre verdi soffrono, non sempre o ovunque, freddo e neve sono sinonimo di problemi in agricoltura. A sentire parecchi esperti le coltivazioni di montagna, fatta qualche eccezione, dal freddo ricavano benefici. Le coltivazioni di piante “caducifoglie” come la vite o il pistacchio, essendo in riposo vegetativo e avendo in questo periodo dell’anno meno succhi nei tessuti, non dovrebbero aver subito danni. Gli ulivi, invece, con le temperature oltre i 3 gradi sotto zero potrebbero subire delle lesioni alla corteccia, possibile causa di infezioni sia funginee che batteriche. Di contro però il freddo produce un abbattimento del proliferare degli insetti infestanti in estate. Uova e larve, infatti, non resistono al freddo che così si trasforma in un naturale rimedio fitosanitario. La neve poi si sa rilascia lentamente l’acqua, impregnando totalmente i terreni e riempendo le falde acquifere. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 10-01-2017